MARINARE LA SCUOLA: a Roma si dice FARE SEGA, a Milano BIGIARE, a Bologna FARE FUGHINO… ma perché si dice così?

Continuiamo il “viaggio” iniziato la scorsa settimana nei diversi (e infiniti) modi regionali (o provinciali) usati per dire “marinare la scuola”. Espressione madre che, come già detto venerdì scorso, si riferisce alla marinatura, ovvero “mettere la scuola sotto sale”, cioè non andarci e conservarla per il giorno dopo.
Tuttavia “marinare la scuola” è espressione decisamente poco usata nel linguaggio comune. In suo luogo, infinite varianti gergali e locali, che come mi ricorda la Crusca si chiamano “geosinonimi” (non è un modo di dire, veramente un gentilissimo studioso della Crusca mi ha scritto chiedendomi di non chiamarle varianti ma, appunto, geosinonimi… ).

Dopo Perugia, Firenze e Arezzo, oggi andiamo a Roma dove, cosa abbastanza nota, si dice FARE SEGA.
Come nelle altre varianti (pardon, geosinonimi), non abbiamo alcun riferimento etimologico che possa attestarci, o quanto meno suggerirci, il perché e il per come nel Lazio (ma anche nelle Marche e in altri luoghi sparsi del centro Italia) si dica così.
L’unica certezza è che l’espressione derivi non propriamente dall’oggetto della sega ma dall’azione comunemente compiuta dall’oggetto, ovvero segare, tagliare, recidere in maniera particolarmente forte e decisa.
La scuola “segata” è quindi la scuola tagliata, recisa di colpo e di netta, resa inutilizzabile e quindi saltata. Non a caso, infatti, in molte altre parti d’Italia marinare la scuola si dice direttamente “tagliare”.

Altro geosinonimo universalmente noto è il milanese BIGIARE LA SCUOLA. Ma per quanto l’espressione sia conosciuta, sulla sua etimologia e origine regna il buio più totale. I principali dizionari della lingua italiana, tacciono trincerandosi dietro un generico “etimo incerto”. Qualcuno addirittura la fa derivare dal tedesco “biegen”, cioè piegare, girare e, per estensione, scantonare, saltare, evitare. Ma questa, come molte altre ipotesi in merito, non trova alcun riscontro o conferma.
Escluso pare infine essere qualsiasi riferimento all’aggettivo “bigio”, cioè “grigio”, essendo il verbo “bigiare” di esclusiva derivazione lombarda.

Passando da Milano a Bologna, la storia si fa infinitamente più semplice. Lampante e lapalissiano il FARE FUGHINO, che deriva ovviamente da “fuga” e fa riferimento allo scappare da scuola per passare diversamente la mattinata.

Venerdì prossimo ulteriore puntata dedicata alle mille declinazione del “marinare”.
E da voi, come si dice?

#dettiEridetti
#storieRiccardoLestini

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