Paul McCartney e Stevie Wonder – “Ebony and Ivory”

C’è l’ebano (ebony) e l’avorio (ivory), il bianco e il nero, i tasti del pianoforte che si intrecciano, si sovrappongono e suonano all’unisono.
La metafora è chiara, lampante. Forse addirittura ovvia, scontata. Si parla di integrazione razziale, di bianchi e neri, in questo brano scritto da Paul McCartney e poi eseguito in coppia con Stevie Wonder.
Raramente i giudizi sulla qualità di una canzone sono stati così contraddittori e opposti. Per molti è una pessima canzone intrisa di melensaggine, musicalmente debole, dal testo banale e trito. Che nel corso degli anni si è meritata derisioni e paradie a non finire. Addirittura, secondo un sondaggio della BBC, è il peggior duetto della storia della musica.
Allo stesso tempo però, secondo altri sondaggi, è tra le 100 canzone più belle di tutti i tempi. Soprattutto, quando uscì, 1982, fu un successo planetario pazzesco, rimanendo per sette settimane consecutive al primo posto della classifica di Bildboard. Si pensi soltanto che nell’intera carriera (E CHE CARRIERA!!) di McCartney solo “Hey Jude”, come singolo, seppe fare di meglio.
Al di là delle contraddizioni, resta il fatto che “Ebony and Ivory” è un marchio di fabbrica fortissimo e imprescindibile dei primi anni ’80. Quando, banalmente o no, certi temi erano comunque al centro della scena…

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