Bio

RICCARDO LESTINI, scrittore, regista, attore e insegnante, è nato il 22 dicembre del 1976 a Passignano sul Trasimeno, in provincia di Perugia.

Dopo il diploma (conseguito al Liceo Classico “Luca Signorelli” di Cortona), si è trasferito a Firenze, sua “seconda patria” (se il Lago Trasimeno è come sua madre, Firenze è la sua compagna di vita), dove si è iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia, indirizzo Musica e Spettacolo.

Laureato in Storia del Teatro e dello Spettacolo con una tesi sulle biografie degli attori della Commedia dell’Arte nel XVI secolo, ha approfondito la ricerca negli anni seguenti attraverso collaborazioni con le Università di Firenze e di Padova, pubblicando diversi studi sull’argomento.

Dal 2005 è insegnante di Lettere nelle scuole superiori.

Oltre al teatro del XVI e del XVII secolo, nel corso degli anni ha seguito interessi molteplici spaziando nei campi più disparati.

Ha scritto in particolare di musica pop e rock, di storia del cinema, di letteratura italiana e francese, ma anche di politica e società.

A lungo attivista politico, ha militato nei movimenti No Global tra gli anni novanta e gli anni duemila, partecipando a numerosi eventi e manifestazioni, tra cui il G8 di Genova nel luglio del 2001, vero e proprio momento cruciale della sua esistenza (e di un’intera generazione), cui dedicherà numerose opere e riflessioni.

Dopo aver pubblicato poesie e racconti su riviste specializzate, nonché una silloge in tiratura limitata dei suoi primi versi (Bohème, che raccoglie poesie scritte dal 1993 al 1995), nel 2007 è uscito il suo primo libro, il romanzo Amore e disamore, per la casa editrice Il Foglio Letterario.

Con la stessa casa editrice, l’anno successivo, ha pubblicato la raccolta di monologhi Con il tuo sasso.

Nel 2011, nel prestigioso Annuario Internazionale della Commedia dell’Arte, edito da Olshcki, è uscito il saggio Alla ricerca di un attore perduto, primo punto di arrivo di oltre dieci anni di studio sulle vicende degli attori della Commedia dell’Arte.

Con la casa editrice romana Portaparole ha pubblicato, nel 2013, la silloge di poesie Solitudini, che raccoglie versi scritti nell’arco di dieci anni. La raccolta originariamente doveva intitolarsi In difesa della solitudine, ma gli editori hanno optato per un cambiamento che non ha mai soddisfatto l’autore, così come non hanno mai convinto le scelte di editing operate su alcune delle poesie presenti in raccolta.

Questo, nonostante il libro abbia riscosso un discreto successo (alcune liriche hanno avuto una fortunata traduzione in spagnolo), ha portato alla precoce rottura tra l’autore e la casa editrice.

Cinque anni dopo, nel 2018, ha incontrato la realtà delle Edizioni Fogliodivia, una casa editrice “nata dalla polvere”. L’identità di vedute e la comunanza ideologica, ha dato vita e ben tre libri: il romanzo Il Piccolo Principe è morto, uscito nel 2019, vero e proprio “cult”, vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, Firenze, un film e Ogni fottuto Natale, rispettivamente un romanzo e una raccolta di racconti, entrambi usciti nel 2020.

Nel 2021, un fumetto di cui aveva firmato la sceneggiatura nel 2004, L’estate ritorna, dedicato al G8 di Genova, è entrato a far parte della raccolta Nessun rimorso, dove sono presente testi e disegni di ZeroCalcare e Erri De Luca.

Nel 2022 ha in uscita altri due libri: il saggio sulle origini del cinema italiano Alberini 00. L’uomo che inventò il cinema italiano, edito da Bibliotheka nella collana Cinema del 900, diretta da Massimo Moscati, e soprattutto People are strange. Un poeta di nome Jim Morrison, per le edizioni Les Flaneurs, prima biografia italiana dedicata a Jim Morrison.

In teatro ha esordito alla regia nel 1998, ad appena ventun anni.

Dopo essersi cimentato con i generi e gli autori più disparati (la tragedia greca di Euripide, la commedia di Woody Allen, un affresco storico di Manlio Santanelli, le satire di Dario Fo… ), ha diretto per lo più spettacoli scritti da lui stesso.

Il primo, Natale. Via Capo di Buona Speranza, ha vinto nel 2002 il Premio Ombra alla Drammaturgia. Il testo ha anche inaugurato una ideale pentalogia dedicata agli “ultimi”, di cui fanno parte gli spettacoli La ballata della Luna Azzurra, Piccola Commedia Esule, Luna e Girasole, Alice e l’ultima giornata di sole, lavori dai toni “deandreiani”.

Le sue commedie successive, pur senza rinunciare alle tematiche sociali e di denuncia sulle parti più marginali della società, si contraddistinguono per toni più grotteschi e surreali. A questo secondo filone appartengono Storie d’amore e di bicicletta, “Edipo”: splendori e miserie dei filodrammatici del TeatroDestino, L’uovo nei capelli, Il soldatino di piombo e la ballerina di carta.

Altra forma a lui particolarmente congeniale è quella del monologo, genere in cui si è cimentato soprattutto negli ultimi anni. Monologo è appunto il suo spettacolo in assoluto più famoso, Con il tuo sasso, esempio di teatro di narrazione e di inchiesta interamente dedicato al G8 di Genova. Lo spettacolo ha debuttato nel giugno del 2003 ed è stato in cartellone per undici anni, collezionando centinaia di repliche in Italia e in Europa. Prima di Con il tuo sasso, aveva già affrontato la questione del G8 nel breve monologo Genova Libera, inserito nello spettacolo Gatti Randagi, prodotto nel 2002, una collezione di brevi monologhi dedicati agli ultimi e a varie questioni sociali. Con Genova Libera ha aperto i concerti dei Modena City Ramblers nel corso del Radio Rebelde Tour.

Negli anni successivi ha proposto altri spettacoli composti da brevi monologhi: Vi racconto Ruzante (2003), con vari pezzi in grammelot, tratti da repertori classici e da Mistero Buffo di Dario Fo; Memoria Nostra (2007), una collezione di documenti sulla storia sindacale dei primi del novecento; e Il ritorno del Signor G (2011)., raccolta di monologhi storici del grande Giorgio Gaber.

E’ tornato a scrivere monologhi originali con Lezioni Minime, una divertente storia “riveduta e scorretta” della letteratura italiana. Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2012  riscuotendo un notevole successo, ha avuto una sorta di sequel: A riveder le stelle, del 2017.

Nel 2013 ha debuttato Arrivederci amore ciao, storia dell’Italia degli anni sessanta raccontata attraverso le canzoni. Lo spettacolo, anch’esso molto fortunato, ha inaugurato una trilogia dedicata alla storia italiana del novecento, proseguita con il monologo Eseguendo la sentenza. Le ultime 24 ore di Aldo Moro  (2018) e Tre a Due, che debutterà nell’estate del 2022.