La disperata bellezza del volersi

– Tu e io ci vogliamo, ci desideriamo. E’ evidente in quello che ci diciamo, che ci scriviamo… dappertutto e sempre, anche adesso, anche nel tuo silenzio che non mi ferma e non mi contraddice, ma mi lascia parlare come un sollievo, una liberazione… perché finalmente ammette ciò che abbiamo sempre saputo. Una liberazione che fa tremare… evidente, inevitabile. E terribile.
– Terribile? Perché terribile? Perché è impossibile?
– Oh no, gli amori impossibili sono solo quelli dove a desiderare e a volere è soltanto uno. Oltre quelli mai niente è impossibile.
– E allora perché? Perché arriva nel momento sbagliato, perché abbiamo entrambi altre persone?
– Sì, forse. Ma non nel modo in cui si pensa di solito. Sarebbe stato bello se le nostre vite fossero un autentico disastro…
– Eh? Non ti seguo…
– Sì, bello, perché semplicissimo. Pensati abbrutita, le tue passioni bruciate da una vita tutta sbagliata, ingabbiata da persone che con te non c’entrano niente, la noia, la monotonia, il chiedersi continuamente che cazzo ci faccio qui… Pensa a tutto questo anche per me e pensa a quanto sarebbe stato facile così. Saremmo stati degli alibi, il rifugio, il riscatto, il raggio di luce nel grigiore, il soffio di vita in quel senso quotidiano di morte… Oh sì, sarebbe stato semplicissimo….
– E invece?
– E invece siamo felici, ecco qual è il problema. Felici, completi, entuasiasti, appassionati, nel pieno della nostra realizzazione… E questo è crudele, questo fa tremare. Questo è terribile… questo desiderio fortissimo senza aver bisogno l’uno dell’altra…
(da “Romanzo in corso d’opera”)

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