Basta

Adesso BASTA.
“Un insegnante su tre si rifiuta di fare il test sierologico”.
No, è una bufala. In alcune zone i medici di base non sono ancora attrezzati (tradotto: devono ancora ricevere i kit) e le ASL hanno le liste degli appuntamenti intasate.
Io capisco che certi titoli da accatto facciano vendere di più, capisco che faccia più notizia un imbecille che si rifiuta (che sicuramente ci sarà) di diecimila che si mettono in fila, capisco che insultare i docenti sia uno degli sport nazionali più amati (quasi quanto deformare la realtà a proprio piacimento), ma questo gioco – di norma disgustoso – nella situazione che stiamo vivendo è a dir poco criminale.
BASTA, BASTA davvero.
“Gli insegnanti chiedono di restare a casa”.
No, fango gettato addosso a tutta la categoria. Perché si parla esclusivamente di docenti con gravi patologie che li rende soggetti fortemente a rischio. Ovvero, persone che non devono esporsi e che hanno il diritto di stare a casa QUALSIASI lavoro facciano.
Di nuovo, capisco il titolo d’accatto, il comodo tiro al bersaglio sugli insegnanti e capisco il bisogno di generare polemiche sul nulla e dal nulla per alzare polveroni che coprano le reali magagne.
Ma, sempre di nuovo, in questa situazione è un atteggiamento irresponsabile e criminale.
BASTA, vi prego BASTA.
Questo interesse improvviso e morboso per la scuola è quanto di più fasullo, volgare e vomitevole possa esistere.
Perché della scuola – e i fatti lo dimostrano – non ve ne importa niente, ma adesso, in questo frangente, è il pretesto ideale per screditare il governo e metterlo alle corde.
Giocate sulla pelle – e sull’educazione e sull’istruzione – dei nostri bambini e dei nostri ragazzi (tanto di loro che cosa ve ne frega? mica votano… ) per un pugno di voti. Ci fosse almeno, dietro questa smania elettorale, un ideale, un progetto di futuro da perseguire. Macché, è una misera battaglia per un pugno di voti al solo scopo di mettere una bandiera e tenere la posizione il più a lungo possibile.
Che poi, entrando nel merito, le mancanze, le inefficienze, le risposte non all’altezza della situazione le conosciamo, purtroppo, molto bene.
Ma come facciamo a prendervi minimamente sul serio, a ritenervi minimamente credibili se continuate a proporci questo eterno presente dove il mondo della scuola è crollato per le incompetenze degli ultimi sei mesi, mentre prima era il migliore dei mondi possibili?
Siete ridicoli, tragicamente ridicoli. E potremo tornare a prendere sul serio la politica (intesa come istituzione nel suo complesso, maggioranza e opposizione) solo il giorno in cui, sulla scuola, chi ha governato negli ultimi trent’anni, distruggendo sistematicamente il sistema istruzione, non trovi il coraggio di sedersi, fare mea culpa e assumersi tutte le responsabilità.
La serietà, appunto.
Noi – intendo noi insegnanti – siamo professionisti seri.
E con la medesima coscienza con cui ci siamo messi in fila per il test sierologico, torneremo in classe, adottando tutte le misure di sicurezza e studiandone altre valutandole giorno dopo giorno sul campo. Quella stessa coscienza con cui abbiamo tenuto in piedi la baracca reinventando la nostra professione con la didattica a distanza, pronti a rimetterla in campo qualora la situazione lo imponesse.
BASTA e BASTA davvero.
Dopo questo post, nei prossimi giorni, mi tirerò fuori da tutto questo, cercherò di non leggere cose in merito e silenzierò i gruppi che parlano di scuola.
Non ve ne abbiate a male. Non scappo dal dibattito, che continua a essere la forma di dialogo che preferisco, ma questa non è discussione, è una caciara ignobile, un tiro al bersaglio becero che la nostra intelligenza non merita.
Una deliberata violenza psicologica che rischia di farci perdere salute (mentale) ed equilibrio.
E io, da insegnante, non posso permettermelo. Ho da fare cose decisamente più serie. Tornare in classe, accogliere i ragazzi con un sorriso e trasmettergli tutta la serenità di cui, in un momento come questo, hanno bisogno.

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