Perché si dice “cornuto”?

Il motivo per cui la vittima di infedeltà venga comunemente apostrofata con “cornuto” o “cornuta”, e di conseguenza per cui l’atto di infedeltà corrisponda a “fare le corna”, è un autentico mistero.

Alcuni parlano dei capri, dei “becchi” (e infatti in molte zone al termine “cornuto” si preferisce “becco”), vista l’estrema disinvoltura con cui le femmine di questo animale cambiano compagno.
Forse. Può darsi. Chissà.

Ma in questo caso il problema non è tanto capire l’etimologia, quanto quando e soprattutto perché il modo di dire si sia affermato diventando di uso popolare.
Infatti per lungo tempo le corna hanno simboleggiato nell’immaginario popolare tutt’altro: potenza, potere, regalità, coraggio, ardore, virilità. Si pensi al Mosé di Michelangelo, scolpito appunto con le corna, alle corna presenti nella maggior parte delle antiche divinità (in particolare Dioniso, il cui animale simbolo era proprio il capro, entrando in contraddizione con l’idea che il “becco” sia all’origine dell’espressione), e alle corna finte indossate da principi, re e imperatori nelle occasioni ufficiali.

Quindi quando si sarebbe verificato il brusco cambio di intenzione e significato?
Secondo i più nel XII secolo d.c., quando l’imperatore di Costantinopoli Andronico Comneno, noto per il suo essere tiranno e sanguinario, prese a simboleggiare le sue conquiste amorose con teste di animali dalle lunghe corna.
In sostanza il feroce imperatore, in virtù del suo potere sottraeva mogli altrui a piacimento per brevi o lunghi periodi. E per tutto il tempo che la donna stava con lui, faceva appendere fuori dalla casa del marito teste di cervo, per dimostrare la sua forza e per esporre il malcapitato al pubblico scherno.
Da questi fatti sarebbe nata l’espressione greca “Cherata poiein” (letteralmente “mettere le corna”), poi diffusasi in tutta l’area mediterranea.

Secondo altri però, pur tenendo ferma l’area di origine (quella greca), la nascita del modo di dire andrebbe anticipata. E non di poco.
Ovvero, le corna come simbolo di infedeltà troverebbero origine nella sfera mitologica. Nello specifico nell’episodio in cui si racconta come il dio del mare Poseidone, adirato con il re di Creta Minosse perché non aveva sacrificato un toro nel suo altare, lo punì facendo innamorare follemente del toro sua moglie Pasifae. La quale, unendosi con l’animale, generò il Minotauro, metà toro e metà uomo, le cui corna si sarebbero fatte simbolo dell’infedeltà coniugale.

Quale versione vi pare più attendibile?

#dettiEridetti

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