Il blog compie quindici anni!!

Carissime e carissimi,
proprio così. Questo piccolo blog, soprattutto grazie a voi che ogni giorno lo seguite, lo commentate e lo condividete, oggi taglia questo traguardo. Quindici anni esatti, 25 giugno 2003 – 25 giugno 2018.
Certo non è stato sempre così, nel corso del tempo ha cambiato pelle e forma più e più volte. Ad esempio quindici anni fa la stessa parola “blog” mi era sostanzialmente sconosciuta (e mica solo a me, al punto che quando iniziai a usarla e scriverla il correttore di Word e di altri programmi di videoscrittura me la segnava in rosso), e quel 25 giugno 2003 non scrissi un post, ma una mail, e il blog nacque sotto forma di newsletter.
Le cose andarono più o meno così. Giravo molto con i miei spettacoli (proprio in quei giorni debuttava “Con il tuo sasso”, quello che poi, mio malgrado, sarebbe diventato, con oltre dieci anni di repliche, il mio monologo più fortunato), erano tempi in cui, oltre ai teatri, ogni circolo e associazione aveva il suo spazio teatrale attivo, c’era una marea di feste e festival estivi oggi scomparsi, ed era infinitamente più facile di oggi costruirsi reti, contatti e circuiti. A ogni data gli spettatori, se volevano, potevano lasciare il loro indirizzo mail per essere informati tempestivamente di repliche, debutti e altre iniziative. Ispirato da “Il Cacao della Domenica”, la newsletter che ogni settimana Jacopo Fo mandava da Alcatraz (un misto di informazioni sugli eventi dell’associazione e di commenti di varie notizie), quando la mia mailing list prese ad assumere dimensioni di una certa entità, decisi di trasformare quel servizio di informazione in una vera e propria newsletter mensile: la “Newsletter della Luna Azzurra” (dal nome della mia associazione teatrale), dove certo informavo sugli spettacoli, ma soprattutto commentavo, assieme ai lettori, le principali notizie del tempo.
Questo “protoblog”, sotto forma di newsletter, durò quasi tre anni. Nel frattempo il fenomeno blog era esploso definitivamente, i “giornali/diari” on line (pubblici o privati che fossero) dilagavano moltiplicandosi all’infinito, Word continuava a segnarmi la parola in rosso ma io ormai avevo capito di cosa si trattasse. E così abbandonai la newsletter e creai anch’io, nella primavera del 2006, il mio blog, che chiamai, con la sobrietà che sempre mi contraddistingue, “Riccardo Lestini Blog”.
Stavo sulla piattaforma di Splinder, ed era davvero un bel servizio. Totalmente gratuito, non c’era gerarchia tra i vari spazi e si creavano spontaneamente contatti e scambi. Col tempo però le cose cambiarono drasticamente: gli appalti degli spazi web divennero un business galattico, al punto che chi pagava di più seppelliva letteralmente gli altri. Il risultato fu che la stragrande maggioranza dei blog si trasformarono in spazi chiusi e difficilmente raggiungibili dai motori di ricerca. Ovvero l’esatto contrario del perché erano nati.
Fu così che fatalmente incontrai Facebook e il mondo dei social network. Il blog, siamo alla primavera del 2009, divenne sostanzialmente una pagina Facebook (lo spazio su Splinder lo conservai, e i post venivano pubblicati in contemporanea su entrambe le piattaforme), con un nuovo nome: “Citylights”.
Su Facebook e sui social, ero molto più che scettico all’inizio (ma ero scettico pure sulle newsletter e sui blog), ma alla fine fu (ed è) un sistema che, con alcune accortezze e tanto (ma tanto) buon senso, permetteva (e permette) davvero di raggiungere un numero potenzialmente infinito di persone. L’ultima “mutazione” è di quattro anni fa: nel 2014 Splinder chiuse i battenti, ritirai tutto il materiale del mio blog prima che venisse distrutto e mi trasferii su un’altra piattaforma, Blogspot. Ma fu un’esperienza brevissima, appena qualche mese.
Decisi un altro nome, più in linea con il contenuto del Blog, ovvero “Storie Universi R-esistenze”, e trasferii tutto il materiale d’archivio in un sito internet vero e proprio, dove ancora oggi ogni post viene pubblicato in contemporanea alla pagine Facebook.
E alla fine eccoci qua, quindici anni dopo.
Di questa lunga storia che vi ho raccontato in fretta e in furia, probabilmente (e giustamente) non ve ne importa nulla. Ma credo che l’abbia raccontata soprattutto a me stesso, per riannodare i fili della memoria e mettere ordine nel caos dell’esistenza. In mezzo, in questi quindici anni, ci sono stati quattro libri, più di venti spettacoli, due cortometraggi, tre documentari, un dottorato, cinque traslochi, due convivenze, una figlia, l’inizio della carriera d’insegnante, l’ingresso in ruolo. E pianti, risate, addii, incontri, botte, ferite, cadute, resurrezioni, sogni, meraviglie.
C’è stata una vita.
E in tutto questo pandemonio il blog è stato – ed è – un appuntamento quotidiano, un ordine giornaliero di sfogo e pacificazione, un modo per condividere la mia più forte e amata malattia: scrivere incessantemente.
Nei prossimi giorni condividerò su questa pagina qualche post particolarmente significativo degli anni addietro. Un viaggio nel mio archivio personale e nel tempo. Un modo per ricordare e per continuare.
Per ora, in definitiva, semplicemente auguri.
A me, a voi che avete reso possibile tutto questo e a lui, al blog.
Ché in fondo, qualsiasi cosa accada, finché scrivo riesco a non avere paura.

RL

#resistenzeRiccardoLestini

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