Romanzo elettorale

Quindi da ieri abbiamo il Legalicum che ha corretto l’Italicum che ha sostituito il Consultellum che ha corretto il Porcellum che ha sostituito il Mattarellum che ha sostituito il proporzionale che però viene reintrodotto dal Legalicum.

Il tutto in poco più di vent’anni, dove ci son state più leggi elettorali che governi (e sì che in Italia i governi cambiano spesso… ). Perciò: o i cittadini italiani, nel frattempo, sono diventati i massimi esperti mondiali di sistemi elettorali oppure, da vent’anni a questa parte, vanno a votare senza capire come cazzo stanno votando.

Pur propendendo fortemente per la seconda, mi mantengo precauzionalmente nel dubbio. Con una sola certezza: se i vari governi che in questo lasso di tempo si sono via via avvicendati alla guida dell’Italia avessero messo nella lotta agli sprechi, alla corruzione e alla disoccupazione, almeno la metà dell’ostinazione, della tenacia, dell’energia e dell’ossessione che hanno messo nel cambiare ogni volta legge elettorale, sicuramente avremmo un Italia migliore. Non perfetta, ma migliore.

Ma tant’è, niente ha appassionato la classe politica della II Repubblica come le leggi elettorali.

Sì perché, tangentopoli a parte, il simbolo degli scandali, della corruzione e del malaffare della I Repubblica era proprio quel becero sistema elettorale, quel proporzionale puro che metteva in moto il gioco squallido del clientelismo più truce nella caccia alle preferenze, quel proporzionale puro che non garantiva uno straccio di governabilità e rendeva ogni esecutivo fragile e destinato a cadere in un niente, quel proporzionale puro fatto di accordi e accordicchi post elettorali in un sistema di scambio di favori e compromessi che puntualmente non tenevano conto dei programmi votati dagli elettori.

Quel proporzionale puro, in definitiva, che appunto sull’onda di tangentopoli fu mandato definitivamente in soffitta col Referendum Segni del 1993, con cui gli italiani scelsero il maggioritario. E allora ecco il Mattarellum: via le preferenze e avanti con i collegi uninominali, via l’odiato e corrotto proporzionale e avanti il sano e anglosassone maggioritario. Ma corretto con un quarto di proporzionale a liste bloccate, perché dopo tutto sto tempo di proporzionale e tutti sti partiti da accontentare il maggioritario puro, pure se scelto da un voto popolare, pareva brutto.

Solo che poi c’era il problema delle liste civetta per aggirare lo scorporo (tipo con questo “raggiro” Berlusconi nel 2001 ottenne più seggi dei candidati nelle quote proporzionali), allora via, si cambia. E allora ecco il Porcellum: via i collegi uninominali e avanti coi listoni preconfezionati, tipo o mangi sta minestra o salti la finestra, via lo scorporo e avanti col premio di maggioranza, che finalmente garantirà quella governabilità che in Italia non c’è mai stata. Solo che il premio di maggioranza scatta su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato, e allora la governabilità sto cazzo, visto che è il modo migliore per arrivare a un ingorgo incasinatissimo (vedi 2013) e a obbligare le forze politiche a quelle alleanze e accordi post elettorali per cui era stato eliminato il proporzionale. Una porcata per l’appunto, che la Consulta non poteva non dichiarare incostituzionale. Quindi, siccome è incostituzionale e non si può tenere una legge che favorisce l’ingovernabilità, si cambia ed ecco il Consultellum, con cui la Consulta dice via il premio di maggioranza, via ste cazzo di liste bloccate e rientrino trionfalmente preferenze e proporzionale, ovvero quel sistema che per quarant’anni di I Repubblica ha appunto favorito l’ingovernabilità.

Per questo Renzi ha pensato bene di bypassare il Consultellum provando ad abolire il Senato e varando l’Italicum dove via il Senato ma restino pure le preferenze tranne che per i capilista, che sono bloccati, rientri il premio di maggioranza appena buttato nel cesso dalla Consulta e soprattutto ben venga il doppio turno con ballottaggio tra le due liste più votate.

Il resto è storia di questi ultimi giorni e di queste ultime ore: il referendum che boccia l’abolizione del Senato e l’Italicum corretto giusto ieri dalla Consulta che introduce il Legalicum dove, in sostanza, via il doppio turno, via il ballottaggio, via i capilista bloccati e plurieleggibili ma resti quel premio di maggioranza che la stessa Consulta che oggi lo approva lo aveva sfanculato un paio d’anni fa, e soprattutto rientri il proporzionale puro. Il tutto però solo per la Camera, perché per il Senato c’è il Consultellum, dove il premio di maggioranza non c’è perché, come già detto, è stato sfanculato dalla Consulta di cui sopra.

Col risultato che ci troviamo con due sistemi diversi per due camere.

Ovvero, la Consulta è riuscita a produrre la stessa situazione creata da quel Porcellum che senza indugi ha dichiarato incostituzionale.

Poi per carità, se lo dicono Renzi, Grillo e Salvini all’unisono (che buffo sentirli dire la stessa cosa in un solo pomeriggio), sarà pure vero che andremo a votare a breve, brevissimo tempo. Ma, a parte il fatto che ancora devono arrivare le motivazioni e le indicazioni della Consulta sulle decisioni di ieri, non è ben chiaro come si andrà a votare.

1.Tornando al Mattarellum? (come pare vorrebbe Renzi, pure se non si capisce perché si dovrebbe tornare al Mattarellum quando la Consulta ha appena operato correzioni su un’altra legge elettorale).

2.Con il Legalicum alla Camera e il Consultellum al Senato? (come pare starebbe bene più o meno a tutti, pure se non si capisce come cazzo si fa a votare per una camera con premio di maggioranza e per una camera senza… )

3.Con un adeguamento del Consultellum al Legalicum? (ovvero armonizzando il tutto a un proporzionale puro con premio di maggioranza… cioè con un ritorno, di fatto, alla famosa “Legge Truffa” della Democrazia Cristiana varata nel 1953, uno dei tanti emblemi di quella I Repubblica, lo abbiamo ricordato più volte, Lega, 5Stelle e Renziani, vogliono seppellire proponendosi, ognuno a suo modo, come il nuovo che avanza)

4.Come viene viene… a cazzo di cane? (come pare vorrebbe Salvini?)

Oppure, opzione 5, riscrivendo una nuova legge ex novo così da aggiungere un altro tassello alla grottesca filastrocca riportata in apertura di articolo: ecco il Legalicum che ha corretto l’Italicum che ha sostituito il Consultellum che ha corretto il Porcellum che ha sostituito il Mattarellum che ha sostituito il proporzionale che è stato reintrodotto dal Legalicum…. (e via così, ad libitum… )

#resistenzeRiccardoLestini

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