Cara Lorenzin…

Cara Lorenzin,

dare alla luce un figlio, un figlio che nasce, è senza dubbio una gigantesca meraviglia con poco altro da aggiungere.

L’invito a farli invece, la campagna e gli spot per il concepimento, tutt’altro.
In questo caso poi, nel caso specifico del cosiddetto “fertility day” (a proposito, quando la smetteremo con queste chiamate alle armi anglofone sotto forma di hastag a effetto?), il tutto suona particolarmente sgradevole. Se non proprio vergognoso.

Prima di tutto, quando certi inviti vengono direttamente dalle stanze del governo – qualunque governo –, sanno sempre di fastidiosi e orrendi richiami a regimi che furono e che gradiremmo non tornassero a essere, in nessuna loro forma, anche in quella apparentemente più piccola e trascurabile.

E, sempre prima di tutto, a infastidire e inorridire ulteriormente, le menzogne giustificatorie: no, Lorenzin, inutile che si affanni a smentire… questa campagna NON E’ una campagna di prevenzione contro l’infertilità… è, in tutto e per tutto, una campagna A FAVORE della procreazione. Almeno, una volta lanciato il sasso, sarebbe auspicabile da parte di un Ministro, non nascondere la mano. Che tradotto significherebbe assumersi le proprie responsabilità.

Il Fertility Day lanciato dal suo Ministero, Lorenzin, è vergognoso perché il modo in cui è pensato e strutturato, nonché gli slogan e le immagini che propone, MORTIFICANO le donne e l’idea stessa di femminilità, lasciando intendere che la femminilità appunto, possa dirsi compiuta solo ed esclusivamente attraverso la procreazione e la maternità. Non solo. Di rimando ovviamente pure la mascolinità può essere raggiunta appieno solo con la paternità, solo con l’apposizione del seme e – non lo dice la campagna, ma lo lascia intendere – con il mantenimento della famiglia (in sostanza: tu uomo lavorerai con sudore, tu donna partorirai con dolore; in sostanza parte seconda: che uomo sei se non insemini, che donna sei se non partorisci?).
Cara Lorenzin, da destra e da sinistra vi siete sperticati per mesi, ai tempi del dibattito sulle adozioni gay, per ammonirci e ricordarci come AVERE UN FIGLIO non fosse UN DIRITTO… mica adesso vorrete dirci che è un DOVERE?
No perché io Ministro Lorenzin penso che se delle persone non vogliono figli, visto che appunto un figlio non è propriamente uno sfizio, non è un diritto e non è un dovere, è bene che non li facciano. E in un mondo libero, è GIUSTO e SACROSANTO che alcune persone, uomini o donne che siano, decidano di non volerne e di non volere questa responsabilità, senza dover rendere minimamente conto a nessuno dei motivi di questa loro scelta.
Sono sicuro che lei, Lorenzin, sia d’accordo con me, specie sul mondo libero, quel mondo libero in cui santiddio noi viviamo e che Lei, il suo Governo e la sua parte politica non smette un secondo di celebrare proprio in virtù delle sue libertà. Non mi vorrà mica dire che, come Salvini, vuole cancellare queste libertà e chiamare gli italiani al concepimento coatto per fare a gara con gli immigrati musulmani a chi fa più figli? Non vorrà mica dirci che questo Fertility Day è una chiamata alle armi in stile salviniano per offrire alla patria nuovi crociati da opporre ai musulmani che procreano come conigli islamizzando sempre più le nostre terre? Non sarà mica così, vero?

Che poi, cara Ministro, che in Italia si facciano pochi figli è vero. Verissimo.
Lasciando stare gli immigrati, se ne fanno meno che in Francia, in Inghilterra e negli USA.
Ma questo dato non giustifica la sua iniziativa, anzi la rende ancora più squallida e irrispettosa.
Perché, al di là delle libere scelte di cui sopra, ci sono anche altri motivi, quei motivi che rendono molto più che vergognoso tutto questo.
Una vergogna che un Ministero usi lo slogan GENITORI GIOVANI, IL MODO MIGLIORE PER ESSERE CREATIVI in uno Stato con i tassi di disoccupazione giovanile più alti d’Europa, in uno Stato che non sa tutelare le giovani coppie, con assegni per i neonati solo fino a tre anni di età, con i costi degli asili nido alle stelle.
Una vergogna che un Ministero usi lo slogan LA BELLEZZA NON HA ETA’, LA FERTILITA’ SI in uno Stato in cui palesi e conclamate discriminazioni per le donne in gravidanza e per le neomamme in fase di colloqui di lavoro sono all’ordine del giorno.
Una vergogna che un Ministero usi lo slogan LA COSTITUZIONE TUTELA LA PROCREAZIONE quando ancora tutto il processo di maternità e crescita dei primi mesi e dei primi anni del bambino grava sulle spalle delle madri, con moltissime categorie lavorative completamente prive di una reale equiparazione tra maternità e paternità che consenta una divisione dei compiti e un’esperienza davvero condivisa, che possa permettere a entrambi la prosecuzione, senza traumi, della propria attività lavorativa.

Una vergogna che tutto questo Lorenzin – costi sostenibili degli asili, assegni familiari degni di questo nome, tutela delle mamme lavoratrici, equiparazione maternità-paternità, intervento reale sulla disoccupazione giovanile, non sia all’ordine del giorno nell’agenda del suo governo.
E una vergogna ministro che io, nel 2016, debba scrivere questo articolo.

#resistenzeRiccardoLestini

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