PFM, “Impressioni di settembre”

Tu metti un giorno del 1971, quando i brutti palazzi che spuntavano uno dietro l’altro come funghi non riuscivano a scalfire la forza delle idee e delle utopie… quando pure tra i colori stinti e asfissianti dell’ultima periferia metropolitana il sol dell’avvenire sembrava così vicino da poterlo quasi toccare…
Ecco, tu metti quel giorno, 1971, e metti un ragazzo svaccato sul divano di casa sua, in mano una chitarra e davanti agli occhi un testo di Mogol…
Metti che d’improvviso questo ragazzo, che si chiama Franco Mussida, trova il modo di dare un vestito alle parole di Mogol… e metti che quel vestito sia psichedelia pura, sognante straziante e ruvidissima ricerca di se stessi…
Metti poi che Franco Mussida, a completare il vestito, chiama un altro ragazzo, che si chiama Mauro Pagani…
E metti poi che sempre Franco Mussida pensa che questo vestito sia così bello da farne il singolo del suo gruppo, che ha un nome tutto particolare… Premiata Forneria Marconi, si chiamano… PFM per gli amici…
E infine metti che Franz Di Cioccio, altro ragazzo della PFM, per registrare questo sogno decide di usare un sintetizzatore che si chiama Moog e che in Italia (e in Europa) non ha mai usato nessuno…
Metti che quel sogno, nel 1971, lo registrano dando vita a una leggenda in note… una leggenda che si chiama “Impressioni di settembre”…
A ogni vostro improvviso autunno… a tutte le gocce di rugiada della vostra vita…
Buon sabato…
 
#jukebox
 
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