C’era una volta il conflitto di interessi…

Gira da qualche giorno sui social questa strana foto, lanciata e diffusa direttamente dai vertici PD.
Strana e singolare per due motivi:

1)Si continua, da parte del partito di governo, a puntare tutta l’attenzione sul “grande gesto” che il ministro Guidi avrebbe compiuto nel dimettersi, quando invece davanti a un evento di tale gravità le dimissioni dovrebbero (condizionale d’obbligo a questo punto) essere scontate e obbligatorie. Ma soprattutto si continua, da parte del PD, a puntare tutta l’attenzione sulle dimissioni senza spendere una sola parola sul reato che le ha determinate. Vale a dire: non una parola sul conflitto d’interesse.
La telefonata della Guidi al compagno è presentata come “un errore”. Il sistema che l’ha generata invece, un sistema cioè di fatto fondato sul conflitto d’interesse, non pare destare alcuno scandalo, ma sembra al contrario essere vissuto come la cosa più naturale del mondo.
Forse è questa la “evoluzione del centrosinistra” di cui parla Renzi: ai tempi di Prodi e D’Alema, dopo anni di opposizione incentrata sulla demonizzazione del conflitto d’interesse berlusconiano, quando andavano al governo promettevano una legge specifica senza poi mai realizzarla. Oggi non solo non la si promette più, ma si presenta il tutto come assolutamente normale.

2)Nella foto, la persona additata come “il male”, come il simbolo del marcio che, nonostante l’errore, è rimasta attaccata alla sua poltrona, è il ministro Cancellieri.
Ministro Cancellieri, governo Letta. Cioè governo PD.
Tradotto: il PD contro il PD.
O, se preferite: il PD che ci dice quanto è onesto il PD portandoci ad esempio negativo la disonestà del PD.
Mah….

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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