La parola nazifascista esiste

In mezzo a tutte le vergognose porcate che le istituzioni egiziane stanno mettendo in scena da settimane attorno alla barbara uccisione di Giulio Regeni, stupisce – e non poco – il grande e acceso dibattito che si è scatenato – sui social e no – attorno all’ultima, accorata, lucida e dignitosissima, richiesta di giustizia della madre di Giulio.

Oggetto della discussione, il passaggio in cui la signora Regeni ha detto: “Giulio ha subito un trattamento nazifascista”.
C’è chi si è detto stufo di questo continuo richiamo al nazifascismo. Chi si è detto esasperato del fatto che non si ricordino mai i “trattamenti dei regimi comunisti”.
C’è chi addirittura è arrivato a dirsi “offeso” (sic!) da questa frase.

Sinceramente, non capisco proprio il perché di un simile vespaio di discussioni. E di polemiche.
Stufo perché, esasperato in che senso, offeso da cosa?

Parlando di trattamento nazifascista, la madre di Giulio non ha certo negato i crimini compiuti dai regimi comunisti.
In generale, quando si associa una violenza brutale al nazifascismo, non si vanno a negare in automatico le violenze dei regimi comunisti.

Questo dibattito storico tanto richiesto circa le violenze e le torture perpetrate sotto le bandiere comuniste, facciamolo pure, sono io il primo a esserne interessato. Ma:
1)parlando da uomo “molto” di sinistra che ha sempre riconosciuto e condannato le atrocità staliniste, sovietiche in generale, maoiste, della Ddr e chi più ne ha più ne metta, vi dico che riconoscerle e condannarle, non rende certo migliore il nazifascismo, non ne allevia certo la ferocia e la brutalità totalitarie;
2)non mi sembra proprio il discorso della madre di Giulio il luogo adatto e preposto per simili discorsi; anzi, simili discorsi in quel contesto, suonano tragicamente ridicoli.

La parola nazifascista, che lo vogliate o no, esiste. E non evoca immagini positive. Ed è quindi più che naturale associarla ad eventi atroci come la morte di Regeni.
Soprattutto in Italia, dove – sempre che lo vogliate o no – oltre a non esserci mai stata una dittatura comunista (anzi, lo storico partito con quella bandiera ha partecipato e contribuito alla creazione di quella Repubblica Democratica sotto cui ancora oggi viviamo), c’è stata viceversa una feroce dittatura fascista e un’altrettanto feroce occupazione nazifascista, sotto le cui bandiere si sono consumate le ultime “torture di stato” (perché è di questo che parliamo quando parliamo di Giulio, di una tortura di stato) che il nostro paese ricordi.

Esiste.
Ed è bene non dimenticarla.

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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