L’ingenuo, il puro, l’illuso

Bisognerebbe, amica mia, non cambiare mai. Lottare per difendere noi stessi, continuare a seguire quella voce che sentivamo da bambini e, come allora, non chiedersi perché.
Però amica mia per non cambiare mai è necessario cambiare sempre. Vedi cara, tu forse non mi senti, ma di certo mi hai sentito, visto e sentito, giorni e settimane fa, così come sono, nelle mie camminate infinite e senza fretta, nella mia religione ostentata della perdita di tempo, nei miei assalti folli e all’arma bianca alla vita. Mi hai visto e sentito ed hai avuto ragione. Sono ingenuo, forse puro e forse illuso. E non importa, amica cara, se tutto questo sia pregio o difetto, colpa o virtù. Importa solo che sia così, importa solo ritrovare se stesso nelle parole di altri, in questo caso le tue, amica mia, così leggere e vaganti e vere e odorose d’inverno.
Per non cambiare mai è necessario cambiare sempre. Così per amare gli uomini, per decidere di farlo, ho dovuto odiarli, ho dovuto nascondermi per stare nella mischia, e per essere io ho dovuto essere altro. Ho dovuto attraversare oceani che nessuno saprà mai, ho dovuto vedere albe indicibili e tramonti spaventosi, ho dovuto disprezzare i miei lavori e disprezzare me stesso, ho dovuto ingiuriare la vita, rotolarmi nel fango più atroce, sono dovuto andare anni luce lontano da me stesso per ritrovarmi ed essere, finalmente, l’ingenuo di sempre, l’ingenuo, il puro e l’illuso che la natura mise al mondo anni fa.
Vedi cara, sono ingenuo. È ingenuo il mio voler bene agli altri e ingenuo è il mio non saper perdonare. Vedi dolce amica mia, sono pazzo e illuso, credo ancora che parole e idee possano cambiare il mondo, che ancora amore e bellezza e poesia possano salvare il mondo. Non so come, ma ci credo ancora.
Perché, amica mia, la poesia sconquassa i battiti del cuore. Perché la bellezza è sempre gratis per chi la sa vedere e ascoltare.
Perché la vita è un’avventura che commuove. E io per essere uomo ho bisogno di vivere. E ho bisogno di commuovermi.