Elegia della ragazza alta

Le ragazze alte sono aquiloni. Fanno l’amore col cielo e hanno fili sottili che le fanno camminare a terra con una grazia che non si spiega.
Le ragazze alte hanno la durezza di chi sfida il vento in faccia e la tenerezza di chi sa come custodirlo tra i capelli.
Le ragazze alte hanno lo sguardo fiero e immacolato di chi ha davanti orizzonti immensi, le pupille limpide e solitarie come gli addii senza fiato dati e detti nelle stazioni di provincia.
Le ragazze alte hanno sorrisi dolci e fatali.
Le ragazze alte ascoltano le parole degli altri come si ascolta il vento di campagna.
Le ragazze alte hanno silenzi lunghi come i centimetri che le separano dal resto del mondo.
Le ragazze alte hanno mani grandi e delicate come i tragitti insondabili delle utopie, gambe impossibili da abbracciare con lo sguardo e schiene infinite come quei sogni che ti vengono a trovare di notte e al mattino non ti lasciano solo.
Le ragazze alte hanno adolescenze strane da cui imparano il prezzo della solitudine.
Le ragazze alte hanno distrazioni apparenti e attenzioni improvvise che strappano il cuore.
Le ragazze alte, passando, lasciano profumi inebrianti e vaghe minacce d’amore.
Le ragazze alte sono aquiloni. E non bisogna tirare troppo forte i fili degli aquiloni: devono essere liberi per continuare ad amarli e per continuare a vederli volare.

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