Toppe e soluzioni

L’anno scorso, più o meno una settimana prima del lockdown, quando ancora non era ben chiara la portata del disastro cui stavamo andando incontro, chiacchierando con un collega prima del suono della campanella, dicevo una cosa del tipo “di sicuro appena ci sarà un vaccino per questo coronavirus, io mi metterò subito in fila”.
Questo come premessa, giusto per chiarire il mio assoluto sostegno alla necessità delle vaccinazioni, da sempre e a prescindere dalle emergenze.
Detto questo e nonostante questo, sono altrettanto convinto di come il vaccino non sia la soluzione, ma soltanto la toppa.
Mi spiego meglio.
Il vaccino anti Covid sarà senz’altro l’arma decisiva e indispensabile per portarci gradualmente fuori da quest’incubo, ma non risolverà il problema alla radice.
Ovvero non risolverà il problema di un sistema sanitario fragile e inefficiente, distrutto dalla regionalizzazione, dalla cancellazione dei presidi, da decenni di tagli selvaggi e sconsiderati. Un disastro apocalittico su cui nessuno – nonostante la tragedia che stiamo vivendo – ha pensato di intervenire né nessuno lo farà in futuro.
Il che significa una cosa sola: ci lasceremo il Covid alle spalle, ma alla prossima emergenza sanitaria saremo di nuovo in ginocchio.
Come e probabilmente più di adesso.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *