TV 1992 – “Avanzi”

Il vero inizio degli anni 90 è stato decretato in particolare da TRE avvenimenti, tutti a cavallo tra il 1991 e il 1992: l’uscita di NEVERMIND dei NIRVANA, DI PIETRO che coglie con le mani nel sacco l’ingegner MARIO CHIESA e la fine di COLPO GROSSO.
Siccome oggi parliamo di TV, partiamo da quest’ultimo.
Che siamo soliti sottovalutarla, l’importanza “storica” di Colpo Grosso, mentre in realtà è stato determinante. Ora, ce lo ricordiamo tutti – anche e soprattutto chi fischiettando fa finta di nulla ostentando smemoratezza – questo programmaccio in cui donne e uomini comuni (casalinghe, segretarie, impiegati, operai… ) si sfidavano togliendosi i vestiti, mentre gli stacchetti musicali erano affidati alle ragazze Cin Cin che ballavano mostrando le tette.
Iniziato nell’87 e chiuso appunto nel 92, Colpo Grosso è indiscutibilmente e totalmente gli ANNI 80: li rappresenta in pieno, con questo trashume spinto da due soldi, con questo osare senza alcuna qualità, il corpo nudo circondato da un sostanziale squallore e da un tasso tecnico e artistico molto più che amatoriale. Oltre gli anni 80, non poteva esistere. Per questo la sua chiusura corrisponde simbolicamente alla fine di quel decennio e all’inizio del successivo. Ma è anche un simbolico (anche effettivo?) passaggio di testimone. Ovvero, a suo modo, Colpo Grosso farà sciaguratamente scuola. Spariranno le maniglie dell’amore, ma resterà il corpo nudo, indispensabile e privo di anima; spariranno le scenografie da sagra della Pro Loco e la regia da filmino della prima comunione, ma resteranno quel voyeurismo morboso a tutti i costi e in ogni declinazione possibile, e l’idea della gente comune che guadagna con il nulla e nel nulla i suoi cinque minuti di celebrità. Della gente da consumare come cibo e poi gettare via come spazzatura.

Di questo terrificante post moderno televisivo, neonato e per lo più scalcagnato (ma potentissimo) negli 80, compiuto, fastoso e faraonico (e invincibile) nei 90, NON E’ LA RAI è il primo “capolavoro” (è evidente il tono e ci sono pure le virgolette… lo dico per chi non capirà e inizierà a insultarmi… ).
Di fatto, è un programma elementare, non semplice (che è una virtù), ma semplicistico (che è… lasciamo perdere… ), privo di un copione strutturato (se qualcuno si dovesse chiedere il perché e il percome della sparizione assurda degli autori televisivi, la risposta è in questo post moderno che a partire da Non è la Rai avrebbe conquistato il mondo), con questa impressione di assoluta casualità che dava l’idea di una distanza minima (che via via si sarebbe annullata del tutto) tra chi guarda e chi è guardato. Protagoniste un centinaio di ragazzette, tutte minorenni o quasi, all’inizio guidate da una “zia” ideale (Enrica Bonaccorti), poi lasciate a briglia sciolta. A fare cosa, ancora oggi non è chiaro: ballavano senza saper ballare, cantavano senza saper cantare, presentavano senza saper presentare. Esistevano, c’erano, punto. E’ questa la tragica rivoluzione: l’importante non è saper fare, ma saper esserci. L’inizio dell’idea per cui tutti possono stare dappertutto e tutti possono fare qualsiasi cosa. E che studiare per farla bene è assolutamente inutile. Difficile, oggi, trovare a Roma e dintorni una ragazza che all’epoca aveva tra i 14 e i 19 anni che quanto meno non ci abbia provato a entrare nel gruppo.
All’apparenza innocente. In realtà, è la versione “teen” e “pomeridiana” di Colpo Grosso: lì c’erano ragazze che si spogliavano senza essere spogliarelliste, qui bambine che fanno di tutto senza saper fare niente. Con un concentrato di sottotesti e sottintesi sessuali da far rabbrividire. Colpo Grosso era squallido, ma almeno il sesso era ridanciano; qui è spaventoso e morboso. Malato.
Paradosso dei tempi: Vasco Rossi se n’era accorto fin troppo bene e lo denunciò nella celebre hit “Delusa”. Diedero a lui, e non a Boncompagni (e a tutti gli adulti che ogni giorno sbavavano su quei vestitini bianchi e immacolati), del pervertito.

Non a caso, nell’anno che celebra il trionfo della televisione del nulla, fa la sua prima apparizione AMICI, inizialmente limitato al sabato pomeriggio e pensato come una sorta di talk show “giovanile”, dove tematiche “serie” venivano trattate dal punto di vista dei ragazzi.
Nei primi mesi di vita fu condotto da Lella Costa, poi sostituita da Maria De Filippi, all’epoca esordiente assoluta ma che improntò di sé il programma diventandone autrice e icona.
Format all’apparenza interessante, in realtà altro non era che la versione “intellettuale” (ci sono sempre le virgolette eh… ) di Non è la Rai. Ovvero: qualche decina di ragazzetti della “Roma bene” (Parioli, Prati e compagnia… ) selezionati e calibrati con il bilancino (ovvero: un tot di discotecari, un tot di modaioli, un tot di alternativi… ) a cianciare di nulla per un paio d’ore. Col tempo sarebbe diventato un mostruoso carrozzone generatore di altri mostri, reality e insostenibili strisce quotidiane. Tutte con la “gggente comune”. Mostruosa anch’essa.

Pour en finir, il 1992 è anche l’anno in cui – sempre “casualmente” (virgolette!!) su Mediaset – debutta SGARBI QUOTIDIANI.
Parlavamo di volgarità in TV forse?
E pensare che era percepito come il “momento culturale”….

Spostandoci sul versante telefilm e serie TV (ricordiamoci che negli anni 90 la differenza non è chiara), nel 1992 gli anni 90 possono cominciare anche in Italia.
Tradotto: dagli USA arrivarono le prime serie che, nel bene e nel male, nel bello e nel trash, avrebbero segnato una generazione.
E mentre – sempre e rigorosamente al rallenty – le tette di Pamela Anderson (e di tutte le altre coprotagoniste) ballonzolavano in BAYWATCH (dandoti una irrefrenabile voglia di annegamento), arrivò, direttamente in prima serata, la saga dei gemelli Walsh, ovvero quel BEVERLY HILLS 90210 che avrebbe (purtroppo) segnato un’epoca.
Ambientato in uno dei quartieri più ricchi del mondo, i protagonisti (i gemelli di cui sopra) all’inizio si sentono come Cenerentola al ballo, ma in realtà sono ricchi da fare schifo anche loro, solo che vengono dal Minnessota, qui rappresentato come uno Stato fermo a un imprecisato medioevo.
Moralista in maniera che spesso sfiora il disgustoso, bacchettone e bigotto come solo una certa ideologia americana riesce a essere, Beverly Hills 90210 dipinge un mondo di cristallo pieno di vizi dove però alla fine tutti (ninfomani, mafiosi, truffatori, psicopatici, drogati, alcolizzati, pervertiti, violenti… ) si redimono e tutti sono buoni.
Buonissimi.
Più fasullo di un Rolex da spiaggia, è così stomachevole da farti rimpiangere quelle merde di petrolieri texani protagonisti di Dallas. Il problema, è che l’abbiamo visto tutti. E i danni generazionali sono evidentissimi.

In questo ammasso di TV spazzatura, i bei programmi assumono le caratteristiche della riserva indiana.
Ma c’erano.
Ad esempio in quel 1992 iniziò ROXY BAR di Red Ronnie, sulla mitologica Videomusic, praticamente uno dei più bei programmi musicali della storia. E di cui sento la mancanza. Un programma dove si suonava (dal vivo), si parlava di musica, si presentavano dischi, si spiegavano gli strumenti, si raccontava la storia del rock, si intervistavano i musicisti. Splendido.

Le cose migliori, tuttavia, erano su Rai Tre. Gli approfondimenti (veri), i dibattiti (veri) e le inchieste (vere) di Santoro, che nel 92 chiuse dopo cinque anni la mitologica SAMARCANDA e aprì IL ROSSO E IL NERO, che sarebbe diventato il cuore del dibattito (serio) nei mesi drammatici della fine della Prima Repubblica e delle stragi di Capaci e via d’Amelio.
Poi, spostandoci dal bello al capolavoro, ecco che troviamo l’incredibile, pazzesca, devastante, impossibile CINICO TV, trasmissione partorita dal genio surreale del duo Ciprì&Maresco. Una serie di clip in bianco e nero, ambientate in una Sicilia desolata dove si alternano personaggi folli e squallidi. Uno squallore così atroce da aver tolto la femminilità: non esistono infatti donne nella miseria grigia e senza scampo mostrata da Cinico TV, la devastazione del mondo è roba (e responsabilità) tutta maschile.
Credo che quei “corti” disturbanti e ferocissimi, andrebbero visti e rivisti. Non solo sono splendidi, ma spiegano molto più di qualcosa su quei e questi tempi.

Ma ad uscire dalla nicchia e dalla riserva, e a fare la storia della televisione italiana, fu un programma di satira. AVANZI.
A onor del vero, il programma pensato dalle principali animatrici della Tv delle Ragazze, ovvero Serena Dandini e Valentina Amurri, aveva visto la luce nel 1991. Ma era rimasto confinato nel limbo del cult.
Gli avvenimenti storico-politici avrebbero però cambiato le carte in tevola. Ovvero, l’arresto di Mario Chiesa ricordato sopra, e l’avvio di TANGENTOPOLI, crearono ben presto una voragine, un vuoto di potere assoluto per cui, per la prima (e unica) volta nella storia, l’ipercontrollatissima TV di Stato, si ritrovò senza controlli. Il che consentì alla banda di Avanzi, di poter ideare e scrivere nella più completa libertà.
Liberi come nessuno sarebbe mai stato più in televisione, furono in grado di proporre una satira VERA, FEROCE, SENZA RISPARMIARE NIENTE E NESSUNO, come non si era mai vista. E anche a rivedere oggi certi personaggi, certe imitazioni e certi sketch, pare impossibile che robe così forti siano passate sulla Rai!
Ovviamente, non solo la libertà. Il tutto fu reso possibile da un gruppo eccezionale di super interpreti, ognuno dei quali sapeva essere sostanzialmente autore di se stesso, in un’esplosione di creatività folle e geniale assolutamente irripetibile.
Corrado Guzzanti (Rokko Smitherson, Minoli, Lorenzo, Intini, e via via una galleria pazzesca di personaggi), Sabina Guzzanti (Maana Pozzi, Grazie De Michelis, Martelli… ), Pierfrancesco Loche e la sua truffa truffa ambiguità, Antonello Fassari (La sora Lella, Giulio Pinocchio), Francesco Masciarelli (Leonardo Pazzerella, l’operaio della Fiat), Cinzia Leone (la pizza de fango del Camerun!!), Francesca Reggiani (Alba Parietti, Critina D’Avena… ), i Bronkovitz con Ugo Di Ghero, Maurizio Crozza e Carla Signoris… le pubblicità Regresso… l’Antica Segreteria del Corso…
Da vedere e rivedere… grandiosi!!

Bonasera a li piccini!!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *