Anna Oxa – “Donna con te”

Mi ricordo la pioggia, fortissima, che batteva contro i vetri.
Mi ricordo il senso di rifugio e protezione che quel giorno riusciva a darmi l’essere dentro casa, proprio quando iniziavo a cercare ogni sistema possibile per scappare di casa.
Mi ricordo la pace assoluta nel sapere fosse sabato, che poteva piovere quanto voleva, tanto io ero nel mio rifugio e ci sarei stato a lungo.
Mi ricordo l’esaltazione di essere solo, di avere per la prima volta una casa tutta per me, la libertà assieme a quella voglia di amare la vita che si ha solo quando una serie di eventi si allineano creando, quasi per magia e senza che tu faccia nulla, la situazione ideale.
Mi ricordo il bello di essere soli, esserlo davvero, soli e irraggiungibili, per una sera soltanto.
Mi ricordo il rumore della macchina da scrivere Olivetti, delle dita che picchiettavano sui tasti.
E le dita erano le mie e per la prima volta stavo battendo a macchina qualcosa che poi altri, mio malgrado e chissà dove e quando, avrebbero letto.

Ricordo che era l’inverno del 1990 e alla radio, mentre sfilavo il primo foglio dall’Olivetti, andava questa canzone…

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