Scorpions – “Wind of Change”
Molti dicono, a piena ragione, che per molti versi gli anni 90 non sono iniziati il 1 gennaio del 1990, che il 1990, per i molti versi di cui sopra, era ancora spudoratamente anni 80.
Eppure.
Eppure era il primo anno ad aprirsi nella meravigliosa incertezza di un mondo non più diviso, di un muro finalmente abbattuto e sbriciolato.
Eppure quell’anno in URSS per la prima volta si indicevano libere elezioni e veniva introdotta la proprierà privata.
Eppure sempre quell’anno Nelson Mandela tornava un uomo libero dopo 28 anni di reclusione.
Eppure ancora quell’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità metteva fine a un’atrocità secolare togliendo l’omosessualità dall’elenco delle malattie.
Eppure di nuovo quell’anno, a Berlino, veniva rimosso il Checkpoint Charlie, proprio mentre iniziavano i mondiali di calcio in Italia e i tedeschi, tutti quanti, spervano davvero fosse l’ultima volta in cui si potesse vedere la dicitura GERMANIA OVEST.
Eppure ancora quell’anno la Commissione Stragi, dopo dieci anni di osceno e totale muro gi gomma, provava e metteva nero su bianco come autorità militari e organismi politici avessero ostacolato e depistato le indagini della strage di Ustica del DC-9.
Eppure sempre quell’anno con le dimissioni della Iron Lady, finiva il tatcherismo.
Eppure, a ottobre, la riunificazione della Germania era ufficiale.
Eppure, in definitiva, molte cose, e molte cose importanti, decisive, immense, gigantesche, esplose in quel 1990, non c’entravano più niente con gli anni 80 e non c’entravano più niente nemmeno con il novecento.
Sembrava che tutte le macerie degli orrori del secolo breve potessero svanire nella polvere dei blocchi del muro schiantati a terra.
Sembrava quasi davvero possibile, quasi davvero a portata di mano, un mondo migliore.
La storia dell’immediatamente dopo (e anche dell’immediatamente durante), avrebbe tragicamente smentito tutto quanto.
Ma in quel 1990 ci si credeva davvero, a quel mondo migliore, al vento del cambiamento.
Proprio come quello che gli Scorpions, ovviamente tedeschi e ovviamente in quel 1990, scrissero e cantarono all’ombra del crollo del muro…
