Roberto Vecchioni – “Gli anni”

… e poi ci sono canzoni come questa, “Gli anni”, che non puoi dire sono belle, mi piacciono… perché, semplicemente e tragicamente, ti appartengono, sono un marchio di fuoco e dolore e amore e fango e merda e bellezza e rivelazione che si stampa sulla pelle e da lì, dalla pelle, scava una strada bruciante e infinita che ti arriva dritta al cuore, lo spacca, lo frulla, lo scioglie…
… una canzone che non appartiene alle urla a squarciagola, ai cori abbracciati con gli amici più fidati e fraterni, alle condivisioni innamorate… ma che al contrario è solo tua, tua e dei tuoi silenzi, di quel misto di malinconia e stupore che provi nel renderti conto di aver vissuto e di essere ancora vivo… nella fatica e nell’impressione che senti nel raccogliere cocci di sconfitte e frammenti di vittorie… nell’inquietudine liquida dei ricordi… nella tentazione di abbandonarsi al nulla… nella voglia di continuare a esserci comunque e tuttavia…

Cos’è rimasto delle gioiei e dei miei improbabili dolori?
Dov’è finito il tempo dei miei straordinari batticuori?

Ché sì, io lo penso spesso… avessi inventato qualcosa, si fa per dire, una pietanza, fossi stato un genio o almeno un terzino dell’Atalanta…

Perché gli anni sì, gli anni rimangono, silenziosi, leggeri, stanno dove li metti…

E amore ogni giorno io vorrei parlarti, vorrei spiegarti, vorrei lasciarti e vorrei cercarti…

E figlia mia, luce dei miei occhi,… come ti sei fatta bella, lo sai, il tempo vola…

E infine colori, persone, giochi, giorni, l’Inter, la partita…

Gli anni che passano.
Comunque e tuttavia.

#jukebox
#gliAnniOttantaInMusica

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *