A chi importa dei bambini

Quanto accaduto a Bibbiano è terribile.
Semplicemente e indiscutibilmente orrendo.
E probabilmente le indagini (che, anche se molti fanno finta di non ricordarlo, sono ancora in pieno corso) finiranno per portare alla luce uno scenario se possibile ancora più grave di quello emerso finora.
Eppure, in questa condanna così sacrosanta da essere così ovvia, così giustamente netta, forte e unanime, c‘è qualcosa che stride, che non torna.
Forse molto, molto più di qualcosa.
La sensazione – o forse direttamente la certezza – è infatti che (quasi) tutte le voci ufficiali che tuonano contro i fatti di Bibbiano, siano tutt’altro che sincere.
Ovvero che, da un lato, si prenda parola in merito, si punti l’indice sui singoli esclusivamente per salvare l’immagine di un partito. E che, dall’altro, si usino questi fatti esclusivamente per infangare, condannare e colpire un intero partito.
Nell’uno e nell’altro caso, l’interesse esclusivo pare essere la campagna elettorale, lo sgambetto all’avversario, l’esigenza di metterlo alle corde e rodergli consensi.
Ed è semplicemente sconcertante vedere come in definitiva a nessuno – nessuno – importi nulla – nulla – dei bambini, della loro cura, della loro tutela e del loro benessere. Come a nessuno – nessuno – importi nulla dell’unico aspetto – trasversale, indiscutibile, umano, ovvio – che dovrebbe contare ed essere affrontato in un caso simile.
Giocare con la vita dei bambini per i propri interessi è probabilmente uno dei crimini più disgustosi possibili. Per questo i fatti di Bibbiano meritano la più netta delle condanne. Ma chi prende quelle vittime, le usa, le espone e le esibisce nella peggiore delle “politiche spettacolo” esclusivamente per ingrossare i propri consensi, non è certo meno colpevole degli aguzzini di Bibbiano.

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