Perché si dice “mangiare la foglia”?

Sull’origine di questo modo di dire, che significa capire o intuire qualcosa al volo (soprattutto mentre altri fanno in modo di nasconderlo), arrivare a comprendere anche il non detto, esistono svariate ipotesi ed estremamente diverse tra loro.

Alcuni rimandano all’Odissea, nello specifico all’episodio in cui Ulisse, per non essere trasformato in maiale dalla maga Circe, mangia una foglia donatagli dal dio Ermes che lo rende immune all’incantesimo.
Ovvero, “mangiando la foglia” Ulisse intuisce le reali intenzioni della maga e può così opporsi e combatterla.

Più probabili, almeno a mio avviso, le ipotesi che individuano l’origine del detto nel mondo animale.
Una di queste fa riferimento all’abitudine dei bachi da seta, che assaggiano le foglie per verificarne la commestibilità (e perciò l’atto di “mangiare la foglia” è fatto al fine di capire e comprendere qualcosa di non esplicito).
Un’altra chiama in causa un’antica usanza dei pastori, che erano soliti assaggiare l’erba dei pascoli prima di farla mangiare alle loro bestie. Ovviamente per testarne la bontà. Anche qui, l’atto del mangiare è finalizzato alla conoscenza.

Infine, la mia preferita è l’ipotesi che chiama in causa il mondo contadino e la consuetudine di paragonare gli esseri umani agli altri animali.
Chi “mangia la foglia” sarebbe l’essere umano cresciuto – che, come gli erbivori, smette di essere allattato ed è quindi pronto per nutrirsi di erba e fogliame – e ormai capace di capire e intuire il non detto.

#dettiEridetti

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