Merda e solo merda

Merda. Solo e soltanto merda.
Con questo post probabilmente mi conquisterò l’etichetta di “moralista”, ma viste tutte le etichette che mi vengono via via affibbiate (del resto etichettare è il vero sport principale del nostro tempo) chissenefrega.
Non riesco proprio a capacitarmi (o forse il problema è che mi capacito fin troppo) del diluvio (solo ieri mattina ne avrò letti almeno trenta, e continuano a moltiplicarsi) di post e tweet in memoria dello “Zanza”, lo “storico” playboy della riviera romagnola.
Sia chiaro, ognuno piange chi vuole e a stupirmi non è l’affetto di pochi o molti che si stringono attorno a questo o a quel personaggio. La morte – pubblica o privata che sia – è un qualcosa di intimo, un dolore che merita solo rispetto e su cui nessuno ha il diritto di sindacare. E nemmeno ce l’ho con la persona in questione, che ho sempre rispettosamente e tranquillamente ignorato e continuo e continuerò a ignorare.
Il problema è cosa (e come) viene esaltato in questi post di “commiato”.
E’ merda, solo e soltanto merda, il trasformare in “atto eroico” una conquista amorosa.
E’ merda, solo e soltanto merda, il conteggio delle avventure sessuali, il numero stagionale che diventa “patente” di indiscussa grandezza.
E’ merda, solo e soltanto merda, il celebrare un’avventura sessuale come parte di una collezione.
E’ merda, solo e soltanto merda, l’idea del presunto maschio alfa come macchina da rimorchio.
E’ merda, solo e soltanto merda, venerare con ossequio il rimorchio selvaggio, il vedere la spiaggia come territorio di caccia del maschio forte.
E’ merda, solo e soltanto merda, il considerare la grandezza del maschio in proporzione alla sua collezione di conquiste, alle sue statistiche di “donne stese” (non è mio il virgolettato).
E’ merda, solo e soltanto merda, il definire l’uomo “cacciatore” e la donna “preda”.
E’ merda, solo e soltanto merda, il dire tranquillamente, con un sorriso, o anche solo pensarlo, che tanto in vacanza le donne “vogliono solo quello”.
Merda questo machismo sborone e trucido, merda questo maschilismo becero e da macelleria, merda questo sciovinismo travestito da vitalità. Merda questo maschilismo fintamente innocuo e innocente, merda questo maschilismo tramutato in barzelletta da Bagaglino.
Pari opportunità e diritti. Continuiamo pure a riempirci la bocca di queste parole. Se poi la cultura dominante, quella cultura del vivere quotidiano, che sta nella stessa aria che respiriamo, è questa qua, non esiste alcuna speranza di cambiare le cose.
Merda, solo e soltanto merda.
Non vorrei dibattiti per questo post. Vorrei che nessuno cercasse di convincermi circa la bonarietà goliardica di certe frasi e certi atteggiamenti. A parte che detesto la goliardia, non le ritengo affatto bonarie, ma deleterie e pericolose. Ed è una di quelle cose su cui non cambierò mai idea. A costo di annegare nella mia irremovibile testardaggine.
Merda, solo e soltanto merda.

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