Morire e contare

La più grande tristezza di questo tempo è che occorre morire perché le proprie idee contino qualcosa. Rientra in un culto perverso del dolore questa mancanza di rispetto per la vita. La vita, appunto, che sempre più identifichiamo con un vuoto girare e girare, il più in fretta possibile, e con rumori assordanti che spazzano via milioni di attimi, milioni di silenzi meravigliosi, milioni di luci, milioni di storie d’amore, mentre le parole dei vivi si perdono nel nulla del vento…