500 euro

Io, da insegnante, sono davvero commosso nel vedere quanta e quale attenzione riservate spesso e volentieri a noi docenti. Commosso e pure pentito, visto che, in totale e colpevole malafede, ho sempre pensato che del mondo della scuola in realtà non importasse nulla a nessuno.
Sbagliavo. Eccome se sbagliavo.
Al contrario dei miei stupidi cattivi pensieri, per voi, per tutti quanti voi, la scuola è davvero una priorità, un pensiero centrale e costante del vostro universo e della vostra vita.
Durante le feste natalizie appena concluse infatti, non conto davvero quanto tempo prezioso avete dedicato ai soldi che guadagnano gli insegnanti e, soprattutto, a come li spendono. Quanti articoli, quanti interventi e quante chiacchiere da bar dedicati alla cosiddetta “Carta del Docente”, ovvero i 500 euro destinati annualmente agli insegnanti di ruolo da spendere in libri, software, hardware, mostre, spettacoli, corsi di aggiornamento.
Quanta cura, quanto amore, quanta perizia nel polemizzare sul fatto che siano stati spesi tanto in software e hardware e poco in libri (il che è decisamente strano, visto che sono anni e anni che ci rimproverate – in buona fede s’intende, nella solita buona fede di chi tiene veramente all’istruzione pubblica – di essere vecchi e per niente innovativi, di non stare al passo con i tempi, di non essere aggiornati alle nuove tecnologie). Ma soprattutto quanta foga, quanta animosità nel criticare che molti docenti (chi? quanti?) quei soldi insanguinati li hanno spesi per il pc del figlio o per chissà cos’altro (e lo so che a muovere le polemiche è sempre la solita buona fede di cui sopra, e per questo vi stimo e vi adoro, però permettetemi di chiedervi, sottovoce e senza disturbare troppo la vostra crociata: ma voi che siete talmente informati da sapere quanti e quali docenti hanno speso quei soldi per fare i regali a figli, mogli e amanti recando grave scandalo alla società tutta, come mai vi è sfuggito che con ogni singolo docente che riceve questi 500 euro lo Stato, causa mancato rinnovo del contratto, ha un debito che varia dai 4mila ai 12mila euro, centesimo più centesimo meno? E che per quanti pc per i bimbi o biglietti dell’opera per l’amante un docente possa comprare, il saldo sarà sempre tragicamente passivo?). E ovviamente quanta decisione e quale forza nel concludere che questi 500 euro proprio non li dovremmo prendere e che, altrettanto ovviamente, è uno scandalo che ce li diano (ma, sempre senza polemica e con chilometri di stima nei vostri confronti, lo sapete che è la stessa cosa che pensiamo noi docenti, o almeno la maggior parte di noi? Cioè che questo bonus non lo volevamo e che se proprio ce lo danno sarebbe più giusto estenderlo a tutti, precari compresi? Non è una meravigliosa coincidenza?).
Per concludere, vi ringrazio con tutto il cuore dell’amore e della passione che, più o meno quotidianamente, riversate nel magico mondo della scuola e nell’attenzione spasmodica, quasi morbosa, che dedicate a noi insegnanti.
Poi magari, se nei prossimi giorni, mesi, anni o secoli, vi avanzasse un po’ di tempo e questa stessa attenzione e la medesima passione le dedicaste anche al mancato rinnovo dei contratti, agli edifici fatiscenti, alle riforme vergognose, ai tagli continui, alle condizioni paurose in cui versa il sistema dell’istruzione pubblica italiana, noi non è che ci offendiamo, anzi…

#resistenzeRiccardoLestini

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *