Amy Winehouse – “Back to black”

Lei era Amy Winehouse, viso da sacerdotessa d’oriente e voce celestiale che è andata via davvero troppo presto. Nel suo brevissimo passaggio sulla terra è stata tante, tantissime cose: cantautrice, stilista, produttrice, chitarrista. Aveva addosso l’esplosiva sensualità del mistero, il talento indicibile degli angeli in esilio e, ahimè, la triste fragilità di chi si ammala di malinconia e non riesce a guarire.
Di lei, con stupido moralismo o con altrettanta stupida idolatria, si ricordano quasi sempre e quasi esclusivamente gli eccessi, le follie, la tetra appartenenza all’assurdo “club dei 27”. E si dimentica ciò che è stata e ciò che deve continuare a essere: una voce pazzesca e meravigliosa che entra dentro l’anima tracciando segni indelebili.
Del suo purtroppo esiguo repertorio scegliamo “Back to black”, che non è soltanto il suo singolo più celebre. Ma è anche e soprattutto, almeno a nostro avviso, la sua prova più potente e grandiosa.
Agli angeli in esilio…

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