Ragioniamo per assurdo

Torniamo un secondo su questa foto-bufala e proviamo, per un attimo, a ragionare per assurdo.
Ovvero: immaginiamo che questa foto sia vera e che le ragazze qui ritratte siano veramente le due americane che hanno denunciato, a Firenze, i due carabinieri.
So che è difficile e che è un’offesa alla vostra intelligenza, ma proviamoci lo stesso.
Se fosse tutto vero, se questa bufala clamorosa corrispondesse invece alla realtà, nella sostanza cosa cambierebbe?
Alla fine, cosa c’è in quest’immagine, cosa racconta questa fotografia?
Si vedono due ragazze giovani, allegre, a una festa, che si stanno divertendo. Smodatamente, certo, magari per qualcuno anche in maniera discutibile.
Ma restano pur sempre due ragazze che si stanno divertendo.
Quindi, torno a ripetere: cosa cambierebbe?
Perché mai se questa foto fosse vera (come in molti, purtroppo, hanno creduto) dovrebbe in qualche modo cambiare le cose, giustificare, screditare le ragazze e rendere a priori innocente chi attualmente è indagato per violenza?
State forse dicendo che due ragazze allegre, che si divertono a una festa, sono automaticamente in mala fede, inaffidabili, furbe, potenziali truffatrici e profittatrici, delle poco di buono?
Che due ragazze allegre, che si divertono a una festa, sono inevitabilmente provocatrici che corrompono l’uomo, lo obbligano a provarci, a toccarle, ad abusare di loro?
Che due ragazze allegre, che si divertono a una festa, sono per forza colpevoli, perché non sono rimaste a casa, non sono state al loro posto, non sono state in silenzio, non si sono vestite in maniera castigata e, in definitiva, se la sono cercata?
È così?
Perché se così è, se è così che la pensate, allora la bufala non è la fotografia.
La bufala siete voi.
La bufala di un essere umano.

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