Francesco Guccini – “Incontro”

Erano giovani, giovanissimi.
Lei lo amava alla follia, mentre lui no, benché le volesse un bene così immenso da non potersi raccontare, non riusciva a innamorarsi di lei.
Così furono amici, nello sfondo di una Modena sfinita di fine anni ’50.
Amici per la pelle, inseparabili, sorgenti di esperienze, vita, scoperte come si può essere solo da ragazzi.
Fino a che lui non si trasferì a Bologna tra mille giuramenti di restarsi accanto, amici per la pelle, fino alla morte.
Fino a che, alla faccia dei giuramenti, non si persero di vista fino a non vedersi più, come capita spesso, come capita sempre, perché questa è la vita e non c’è troppo altro da dire.

Per lui un destino di università, libri, sogni, poesie, prime canzoni, primi dischi. E prima fama, prima gloria e primi concerti. Un destino di artista.
Per lei un destino di saliscendi, la nebbia umida della provincia modenese, un grande amore completamente sbagliato, un matrimonio avventato. E lui che dopo follie d’ogni sorta si toglie la vita una mattina di Natale non troppo diversa dalle altre.

Poi dieci anni dopo si rincontrano.
Alla stazione di Modena e poi a casa di lei.
Con lei che narra “dieci anni in poche frasi” e lui “i suoi in un solo saluto”.
Con lui che si chiama Francesco Guccini e che a questo “Incontro” dopo dieci anni dedica questa perla indimenticabile.

A tutti gli amori mai accaduti, alle vite intrecciate che smettono di colpo d’incrociarsi, a M. ovunque sia…

“Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e un cuore di simboli pieno… ”

#jukebox
#mercoledìGrandiCantautoriItaliani

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