Le parole che non ti ho detto/ C come… (prima parte)
C come…
CATARSI, ovvero la suprema e mistica purificazione che monda anima e corpo da ogni imperfezione, il lavacro divino e assoluto che sublima l’essere umano e lo rende leggero e altissimo, la magia che permeava i teatri dell’antica Grecia dove Eschilo, Sofocle ed Euripide scatenavano tempeste stillando sangue malato dai greci degli spettatori restituendoli al mondo migliori, e che come un vento sibilante ha soffiato dalle cavee di Epidauro attraverso i secoli, fino ai nostri giorni, dove la cloaca massima che sono questi tempi sporchi e corrotti, invocano piangendo quella catarsi che non sappiamo più trovare.
CERTAME, ovvero duello, combattimento, disfida… ma senza armi, o meglio con l’arma bianchissima e immacolata della poesia e della parola. E davvero salveremmo il mondo se oggi ritrovassimo questa parola perduta nel tempo, se oggi, in tempi di competizione sfrenata e vuota, ricominciassimo a duellare a suon di poesia.
O più semplicemente, se ricominciassimo a pensare.
CERUSICO, ovvero l’antico nome del chirurgo, indicante via via nel tempo chi utilizzava la chirurgia senza possedere specifiche competenze mediche, ricordo sbiadito di tempi in cui la chirurgia era in mano di barbieri, artigiani e di chiunque sapesse minimamente aggeggiare con oggetti da taglio.
Ricordo di tempi in cui nella medicina non v’era alcuna fiducia e la si assimilava a pratiche magiche, alchemiche e divinatorie.
Ricordo di oscurantismi che oggi tornano a soffiare nel più nero e inquietante dei venti…
CHIOSA, ovvero quell’inciso, quella nota a margine, quella parentesi che spiega e commenta un qualcosa di spaventosamente difficile. Illustrazioni e mappature che si aprono come squarci di luce di buio e ci indicano la via.
E in tempi di spaventoso smarrimento, quanto bisogno avremmo di chiosare ed essere chiosati?
#leParoleCheNonTiHoDetto
#resistenzeRiccardoLestini
(il vocabolario continua, venerdì prossimo… )
