Io non posso uscire da sola

No, non puoi uscire da sola.
Non puoi perché sei donna, femmina, e lì fuori è pieno di leoni, bestie feroci capaci di sentire il tuo odore a centinaia di metri di distanza.

E se tu esci da sola, la colpa poi è tua e solo tua, non certo delle bestie feroci.
Perché lo sai che il mondo là fuori non è fatto per le donne che vogliono uscire da sole. E soprattutto sai che tu esci da sola, magari in minigonna e magari col sorriso, un branco di leoni non può far altro che annusarti, circondarti, azzannarti.
Perché lo sai che se tu esci da sola, la violenza te la cerchi.
E forse pure te la meriti.

Pensa che una ragazza, nel Campus di Stanford, nel gennaio dell’anno scorso, aveva bevuto, bevuto tantissimo e quando per via dell’alcol è caduta in semi incoscienza un tizio l’ha presa di forza, l’ha sbattuta a terra su una strada sterrata, le ha strappato i vestiti, le calze, le mutandine e l’ha stuprata.
E pensa che il tribunale della civilissima Inghilterra ha condannato l’aggressore a soli sei mesi perché, visto che la ragazza era in stato di incoscienza, non si può parlare a tutti gli effetti di “donna non consenziente”. Ovvero: magari se era lucida avrebbe voluto… insomma, chi può dirlo?
E pensa pure che per l’aggressore è stata chiesta una ulteriore riduzione della pena. Perché tutto quanto pare sia durato appena venti minuti.
E tu capisci… come si fa a parlare di stupro, di sevizia e di tortura per una cosa che dura appena venti minuti?

No, da sola non puoi proprio nemmeno muoverti.
Nemmeno parlare, nemmeno avere amici.

Pensa a quella ragazza di sedici anni che il mese scorso a Salerno è stata vittima di uno stupro di gruppo. Un gruppo di coetanei, l’organizzatore, addirittura, un suo amico.
E pensa a quanti, quel fatto, lo hanno definito “ragazzata”, una bravata tra amici, dove che avranno fatto mai sti pischelletti? Per una sera, invece di una canna, si sono girati l’un l’altro una ragazza.
E pensa pure a quanti hanno detto che insomma, la ragazza se l’è cercata. Perché come se accetti l’invito a uscire con degli amici, tutti maschi, e tu sei donna, una roba del genere te la cerchi.
E forse pure te la meriti.

Da sola no, non puoi uscire.
Figuriamoci se puoi permetterti di viaggiare.
Un pullman, un treno, una nave, un aereo… da sola no, non lo puoi prendere. Non te lo puoi nemmeno sognare di farlo. Perché i leoni della donna che esce da sola sentono l’odore… di quella che viaggia da sola sentono come stia andando loro incontro.
E tutti pensano che se la cerchi e se la meriti ancora di più.

Pensa infatti a quelle due ragazze argentine uccise in Ecuador mentre erano in vacanza. Da sole. Che addirittura pretendevano, durante il viaggio, di guardare le stelle di notte in spiaggia, quelle ragazze aggredite, stuprate, uccise a colpi di bastone e poi gettate nei cassonetti dell’immondizia.
Pensa a quanti hanno detto che se la sono cercata, che due donne da sole non devono viaggiare, che belle in quel modo e con quei pantaloncini corti è normale che i leoni le violentano, che se vogliono guardare le stelle è ovvio che se la cercano.
E che se lo meritano. Se lo meritano senz’altro.

È così evidente e chiaro che una donna non può e non deve uscire da sola, che se succede qualcosa poi è bene che non parli, che stia zitta. Perché tanto ha torto. Torto marcio.

Pensa che negli ultimi 18 mesi solo in Italia ci sono stati 8732 casi di violenza sulle donne.
Cioè circa 15,93 al giorno.
E pensa che sono appena, a voler essere ottimisti, il 35%.
Perché il restante 65% non vengono denunciati.
Il restante 65% rimane in silenzio.
Perché tanto che parli a fare?
Lo sai benissimo che non puoi uscire da sola.

#resistenzeRiccardoLestini

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