Diteci piuttosto perché

Quando parlate di Paolo Borsellino, ricordandolo nell’anniversario della sua morte, togliete quelle musiche strappalacrime di sottofondo, non mostrate più i pianti durante i funerali…
Diteci piuttosto perché, perché tutto questo è accaduto.

Invece di ricordare, celebrare, ossequiare, diteci piuttosto perché Borsellino e Falcone sono stati lasciati soli, abbandonati da quelle stesse istituzioni che rappresentavano.

Invece di commemorare il sacrificio di due eroi, diteci piuttosto, e una buona volta, perché nel 1988, nonostante i grandiosi risultati raggiunti, il pool antimafia fu sciolto.

Invece di dedicargli strade e piazze e scuole, diteci piuttosto perché, sempre nel 1988, nessuno volle dare seguito né approfondire le pesantissime accuse di insabbiamento e censura verso il loro operato che Falcone e Borsellino gridarono al mondo intero.

Invece di chiamare grandi attori a leggere i loro discorsi, diteci piuttosto chi ha parlato, quale apparato deviato dello Stato ha fornito quelle informazioni indispensabili per sapere ogni orario, ogni spostamento dei due giudici nei giorni delle loro morti.

Invece di ricostruire il maxi processo in fiction di pessima qualità, diteci piuttosto dove era arrivato Borsellino, a chi si riferiva nei suoi ultimi discorsi, perché aveva la certezza della morte, diteci finalmente quali enormità era riuscito a scoperchiare.

Invece di piangere e ricordare, diteci piuttosto perché l’agendina rossa di Borsellino è scomparsa, diteci come è stato possibile ritrovare tutto tranne quella.

Invece della memoria vuota, per una volta, diteci piuttosto la verità.

La verità.
E nient’altro.

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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