Il mistero dei fantasmi di Piazza Santissima Annunziata

Santissima Annunziata è senza dubbio una delle piazze più belle di Firenze.
A un tiro di schioppo dal Duomo e a una manciata di passi dal museo dell’Accademia, è una delle mille meraviglie della nostra piccola città e, per chi arriva, una delle mille tappe obbligate e imprescindibili.

Ma oltre la Basilica, la loggia dei Servi di Maria e lo Spedale degli Innocenti, questo quadrato di meraviglia nasconde anche una delle storie più incredibili, struggenti e misteriose di Firenze.
Sul lato in direzione Duomo, a destra, confinante con la Loggia, sorge l’antico (e splendido) palazzo patrizio Budini-Gattai, un tempo chiamato palazzo Grifoni, dal nome della famiglia che lo fece costruire tra XVI e XVII secolo e che vi abitò per molto tempo.

Ebbene, l’ultima finestra a destra, al secondo piano, resta SEMPRE aperta (la vedete in foto).
Provate voi stessi, se non ci credete. Potete andare in piazza d’estate o d’inverno, di giorno o di notte, col sole che spacca le pietre o con la pioggia battente: vedrete che quella piccola finestra resta sempre aperta con una delle portelle, di modo che dall’interno del palazzo la piazza è sempre visibile.

Perché?
La risposta è molto, ma molto più che incredibile.
Si narra che secoli e secoli or sono, la fanciulla più bella della città fosse andata in sposa a un giovane rampollo della famiglia Grifoni.
Un matrimonio meraviglioso e, per l’epoca, rarissimo. I due infatti si amavano. Si amavano veramente e alla follia, uno di quegli amori travolgenti e totalizzanti, che fanno tremare cuore e ginocchia e che, appunto, nemmeno la morte può sconfiggere.

Un brutto giorno il giovane rampollo fu però chiamato alle armi.
E prima che partisse, la sua bella sposa lo salutò piangente e disperata proprio da quella finestra, fino a che lui non sparì dalla piazza a cavallo, in compagnia del suo fedele scudiero.

Passarono i giorni e passarono gli anni, ma del giovane nessuna notizia.
Ma lei non volle mai crederlo morto, e in quei lunghissimi anni di attesa vana continuò affacciarsi ogni giorno a quella finestra, nella speranza di vederlo tornare.

Passarono ancora gli anni, fino a che, un giorno, la ragazza si spense proprio in quella stanza. La stanza della finestra del loro ultimo saluto.
Appena il corpo della donna fu portato via, qualcuno chiuse la finestra. Ma si scatenò il finimondo: i libri si sollevarono dalla libreria e presero a volare, i lumi delle candele si spensero e si riaccesero in continuazione, i quadri caddero dalle pareti…
E appena la finestra fu riaperta, come d’incanto nella stanza, e nel palazzo, tornò la quiete.

Così da quel giorno, fino ai nostri giorni, la finestra viene tenuta aperta.
Per permettere al fantasma inquieto della fanciulla di aspettare il giorno che il suo sposo, a cavallo e avvolto di un drappo dorato, faccia finalmente ritorno dalla guerra.

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