Ho fatto il curriculum

Visto che non ho niente da fare (perché è risaputo che un insegnante non ha MAI niente da fare, specie in questo periodo, a fine anno scolastico, dove l’unica preoccupazione è come godersi i famosi TRE IMMERITATISSIMI MESI DI FERIE), ho fatto il curriculum.
Proprio quello, l’ormai celeberrimo CURRICULUM DELL’INSEGNANTE che servirà a proporsi alle singole scuole e ai singoli presidi per l’assunzione triennale.
Quindi cari colleghi, visto che sul come fare o non fare sto benedetto curriculum l’incertezza e le discussioni in merito regnano sovrane, mi permetto di fornirvi questo modello che, in tutta libertà, potete seguire o, in casi estremi, pure copiare pari pari.
Procediamo.

Sezione 1. INFORMAZIONI PERSONALI.
Qui è facile. Facilissimo. Indicare le proprie generalità (nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza, numero di telefono, e-mail… ).
Attenzione però – molta attenzione – a due aspetti. Il primo è che accanto alle solite informazioni il nuovo formato standard del cv europeo permette di aggiungere il proprio recapito di MESSAGGERIA ISTANTANEA. Sì, esatto, avete capito bene, il proprio nickname di messanger, skype e facebook… di modo che magari le segreterie per fare prima ti contattano direttamente lì senza nemmeno scrivere un cazzo, ma semplicemente inviandoti una emoticon. Se vi arriva l’emoticon dell’assunzione, rispondete con un cuoricino. Se vi arriva quella della non assunzione, rispondete con la faccina che piange. Per proposte di incarichi sul potenziamento, libera scelta.
Il secondo è la foto. Sì, è indispensabile allegare la vostra foto. Inutile che vi chiediate perché, è la scuola del futuro. Mi raccomando quindi, sceglietela accuratamente e, altrettanto accuratamente, evitate di mettere una foto in cui avete una EVIDENTE ESPRESSIONE DA DOCENTE CONTRASTIVO.

Sezione 2. ESPERIENZA PROFESSIONALE
Attenzione. Fate MOLTA attenzione, perché a questo punto le cose cominciano a complicarsi.
In teoria ci sarebbe semplicemente da elencare (dalla più recente alla più antica) le scuole in cui si è prestato servizio, la durata del servizio, la posizione ricoperta (sostegno, materia, classe di concorso), le mansioni svolte (coordinatore di classe, collaboratore del preside e via dicendo).
In teoria appunto. Ma qui, ripeto, siamo nella scuola del futuro, e la pratica è molto, ma molto diversa.
Anzitutto, anche se si sta chiedendo un posto da insegnante, non inserite solo le esperienze in merito, ma TUTTE – e sottolineo TUTTE – i lavori svolti nella vita, compresi quelli in nero (non lo dimenticate mai: aver lavorato in nero è un punto a vostro lavoro, significa predisposizione alla flessibilità, a ore mai rendicontate, a progetti mai retribuiti… ). Perché nella scuola del futuro TUTTO, e sottolineo TUTTO, può tornare utile.
Ad esempio io ho inserito: “marzo – agosto 2002. Lavapiatti presso il ristorante ***”. Perché metti caso che tu ti voglia proporre come docente di italiano a un Alberghiero, e metti caso che cerchino proprio un insegnante che, in nome della didattica laboratoriale, sappia spiegare il romanzo storico lavando i piatti utilizzati dai ragazzi nelle esercitazioni culinarie, vorrai mica perdere un’occasione del genere?
Anche alla voce mansioni svolte, relativamente alle scuole, non siate timidi. Parlate, sfogatevi, dite tutto. Ad esempio: “15 ottobre 2011 – 30 giugno 2012. Docente di ***, classe di concorso ***, presso Istituto ***. Mansioni svolte: insegnante, coordinatore della classe ***, referente progetto ***, all’occorrenza assistente sociale, psicologo spicciolo, centometrista da un plesso all’altro (pure senza ombrello nelle giornate di pioggia), capro espiatorio sociale stile Monsieur Malaussene, inventore all’impronta di sistemi per aggirare wi fi mai funzionanti”.

Sezione 3. ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Anche qui, attenzione. Ma molta attenzione.
Non crediate basti inserire le cose “di prassi” (vale a dire: laurea, eventuale dottorato, scuola di specializzazione, superamento concorso a cattedra). E non crediate nemmeno basti inserire corsi di aggiornamento più o meno inutili, master più cari di una Lamborghini fatti solo per ottenere due punti in più in graduatoria o stage residenziali sulla didattica delle nuove tecnologie svolti in val d’Orcia cui siete stati spediti solo perché amici del preside. No, colleghi cari. Per le stesse ragioni di cui sopra, occorre inserire TUTTO.
Tipo: “Corso di taglio e cucito presso il circolo Arci ***”, oppure “Corso di Tai Chi applicato alle musiche di Battiato”. Per la didattica laboratoriale di cui sopra, possono tornare utilissimi.

Sezione 4. CAPACITA’ E COMPETENZE
Trattasi della sezione più libera e creativa. Ma anche, a mio modesto avviso, più importante.
Una volta indicato il vostro livello di conoscenza delle lingue straniere, proseguite come segue:
Capacità e competenze sociali: assistenza sociale, psicologia spicciola, capro espiatorio sociale (non importa se già detto sopra, indispensabile ripeterlo), collaudati sistemi di autodifesa e nonviolenza gandiana verso genitori inferociti, spiccata capacità di autoconvincimento nel fare un lavoro utile per non cadere in depressione, animo marcatamente kamikaze per prendersi responsabilità gigantesche senza alcuna copertura, sesto senso e qualità messianiche nel saper capire con uno sguardo se l’autista del pullman della gita ha avuto precedenti penali, è psichicamente e fisicamente affidabile e non ha problemi di alcolismo.
Capacità e competenze organizzative: gestione disinvolta e sbarazzina di classi pollaio.
Capacità e competenze tecniche: esperto nell’utilizzo della LIM in scuole e aule completamente prive di LIM.
Capacità e competenze informatiche: genio nell’arte di arrangiarsi con computer rotti e con sistemi operativi degli anni ’90, genio nell’arte di arrangiarsi con wi fi che non funzionano, genio nell’accedere al registro elettronico con la propria connessione internet il cui consumo nessuno gli rimborserà mai.
Capacità e competenze artistiche: tanta, tantissima autoironia.
Patente: ricordatevi di indicare non solo il tipo di patente in vostro possesso, ma anche la vostra macchina, marca, cilindrata, stato di efficienza, chilometri effettuati e velocità massima a pieno regime (può essere indispensabile alla segreteria per calcolare la vostra velocità di spostamento da un istituto all’altro nel caso di assegnazione a una rete di scuola).

E con questo è più o meno tutto.
Se questo modello di curriculum vi è stato – o vi sarà – utile, non ringraziatemi: mandatemi una emoticon!!!

Buon lavoro a tutti!

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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