Il calcio nel pallone

Vorrei davvero parlare tanto, oggi, di calcio giocato, di calciatori, gol, assist, trofei alzati e via dicendo. Fare anzitutto gli auguri e i complimenti a tutti i miei amici juventini, dirgli da interista che sì, ‘orca troia, la Juve è la più forte, indiscutibilmente la più forte e quindi chapeau, come direbbero i francesi, chapeau e onore a una squadra che ha con merito assoluto ammazzato ancora una volta il campionato. Fare poi i complimenti pure agli amici romanisti, che diavolo porco la Roma ha fatto un campionato stellare, ma con una Juve così ‘zzo vuoi sperare? E poi parlare dell’uno-due di Insigne di ieri sera che ha stroncato la Viola, che mi è dispiaciuto (non me ne vogliano i cumpà napoletani), perché avrei voluto vedere la mia Firenze in festa tutta la notte e passeggiarci fino all’alba.
Ecco, queste cose le ho scritte e vorrei scriverne di più. Chilometri di più. Parlare dei gol di Luca Toni, per esempio, che ogni domenica mi fa saltare sulla sedia.
Vorrei, ma non lo faccio. Il mio amore viscerale per il calcio, oggi, me lo strappo di dosso. I conati di vomito per le immagini terribili di ieri sera mi costringono a farlo.
Non posso pensare che un prepartita, qualunque ne sia il motivo, calcistico o extracalcistico, possa finire a pistolettate. Continuare a vedere le prepotenze delittuose di questi orrendi soggetti chiamati ‘ultrà’ e che qualcuno continua a chiamare tifosi, vedere sistematicamente in scena l’esibizione della violenza più becera e oscena, mi è ormai intollerabile. Gli stadi, nord centro e sud, nessuno escluso, sono luoghi di violenza e balordaggine organizzate e taciute e coperte col beneplacito di società ed establishment. Gli stadi e anche le loro ‘prosecuzioni’, reali o virtuali: se penso a quanto ho letto oggi su facebook a commento della partita di ieri sera, mi viene voglia di fare una denuncia di massa per oltraggio all’intelligenza.
Tra una ventina di giorni, dovrei iniziare a scrivere in un blog, commentando quotidianamente in maniera divertente le giornate dei mondiali brasiliani. Alla luce di tutto questo, probabilmente rifiuterò questa proposta di collaborazione e non scriverò nemmeno una riga.
Non mi viene davvero in mente niente di divertente né di vagamente poetico riguardante una sfera rotolante su un campo verde.
Con risentito e annerito rammarico,
RL

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