Tutti contro tutti
È andata così, alla fine.
Con noi docenti di ruolo ante buonascuola in guerra contro i docenti in ruolo post buonascuola.
E i docenti in ruolo postbuonascuola in guerra tra di loro, divisi tra fase 0 e fase B, fase A e fase C, provenienti da Gae e provenienti da Gm.
Una guerra senza quartiere, all’ultima mobilità, a colpi di possibili trasferimenti, tutti contro tutti, ognuno arroccato nella strenua difesa del manipolo di privilegi strappati.
È andata proprio così.
Con i docenti curricolari contro quelli di potenziamento.
Con i docenti di ruolo contro i precari.
E con i precari, ovviamente, in guerra tra di loro. Quelli che possono contro quelli che non possono fare il concorso, quelli che non vogliono il concorso ma lo fanno lo stesso contro quelli che non lo vogliono e non lo fanno, a loro volta contro quelli che lo vogliono e lo fanno.
E quelli che non possono che fanno ricorso e quelli che possono che fanno ricorso contro quelli che hanno fatto ricorso.
E i Pas contro i Tfa e i Tfa contro i Pas. E quelli che hanno fatto ricorso ulteriormente divisi, perché i ricorsi sono diversi, i casi sono diversi, i diritti sono diversi.
Il tutto mentre l’anno scolastico va avanti, in attesa di dividerci tra quelli che prenderanno il bonus e quelli che non lo prenderanno.
E ognuno ha e avrà ragione e tutti hanno e avranno torto.
Perché tutti avremo rivendicazioni e situazioni personali imprescindibili, sacrosante e legittime.
Peccato solo che ne uscirà sconfitta la scuola, l’idea di una scuola migliore, l’idea di scuola come fulcro della società di domani, luogo di inclusione, crescita, scambio e confronto.
E di conseguenza ne usciremo sconfitti noi, comunque vada.
E a vincere saranno sempre loro.
Proprio loro, quelli che hanno sempre capito, dai tempi della Torre di Babele, che il modo migliore per governare le masse è dividerle, sparpagliarle e fare in modo che non si capiscano.
Divide et impera.
Nei secoli dei secoli.
Riccardo Lestini
