Apro Facebook…

Apro Facebook.
La prima cosa che leggo è che la ragazzina stuprata dall’imprenditore Genovese “se l’è cercata”.
Subito dopo leggo che la maestra licenziata per i video hard privati diffusi dall’ex “è comunque una puttana e se lo merita”.
Infine leggo che se la mamma del bimbo di sei mesi caduto in mare “fosse stata a casa sua, tutto questo non sarebbe successo”.
Ho paura.
Non di voi che dite e scrivete queste disumane bestialità, ho paura di me che spesso vi incontro e non so riconoscervi, che vi scambio per persone normali mentre invece siete dei mostri.
La voglia di chiudere il profilo e non aprire mai più un social è tanta.
E lo farei, se non fosse una tragedia ancora peggiore lasciare campo libero al vostro orrore.

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