Parliamo di GEORGIE…

GEORGIE… esatto, proprio lei, quella “che corre felice sul prato”, quella “dai biondi capelli dorati”. Quando arrivò nelle nostre vite al solo scopo di rovinarle per sempre, nessuno riuscì a capire a che razza di disastro stavamo andando incontro (nemmeno i più grandicelli, ovvero quei bimbi, per capirci, che erano già caduti nella trappola delle caprette che fanno ciao ad Heidi), e così tutti abboccammo al celestiale refrain “la la la la” di sua maestà Cristina D’Avena, finendo nel baratro con tutte le scarpe.
Comunque. Siamo in Australia, ai tempi in cui la bella isola oceanica era ancora una colonia penale dell’impero britannico. È notte e piove che dio la manda, una donna, assieme a una bimba ancora in fasce, scappa dal campo di prigionia dove è stata deportata e se ne va nel bosco più fitto d’Australia e un albero in caduta libera la centra in pieno, lasciando però illesa la bambina (se il buongiorno si vede dal mattino, quest’incipit doveva come minimo metterci in guardia… nel senso, ti pare la fiaba di una biondina angelica che corre felice tra le cacche delle mucche? Niente da fare, giovani e ingenui non ci facemmo caso… ). Un agricoltore passa di lì assieme ai suoi due figli (ma che minchia ci fa un padre di famiglia in mezzo al bosco sotto il diluvio con due bimbi che hanno appena imparato a camminare???), ovviamente salva la bimba e se la porta a casa decidendo di adottarla. Questo nonostante sua moglie, una psicotica sadica e perversa da far impallidire la madre di Carrie lo sguardo di Satana, non sia affatto d’accordo e la prima cosa che pensa guardando sta bimba di sei mesi salvata dal diluvio universale, probabilmente in ipotermia, piangente e affamata, è che un giorno crescerà e i suoi due figli legittimi se la vorranno fare in tutti i versi. Aiuto. E ancora non è niente.
Giusto per rendere il rapporto madre-figliastra più sereno, passato qualche anno il buon padre porta i bimbi a fare una gita. Ma la piccola spericolata finisce in acqua e il padre muore per salvarla dalle rapide. Così si ritrova doppiamente orfana a manco cinque anni, con una matrigna che oltre a darle della puttana e dell’assassina, controlla ossessivamente i due figli maschi, che non importa se sono bimbi, lei in ogni loro gesto vede un doppio senso erotico verso l’odiata figliastra. E come vuoi che vengano su questi qua? Scontato che, appena adolescenti, siano già tre pericolosi squilibrati con caterve di turbe pronti a scatenare il panico per tutta l’Australia (e non solo). Nel dettaglio: il maggiore è un teppista nevrotico che dà sfogo a una perenne tempesta ormonale prendendo a schiaffi e pugni in faccia chiunque gli capiti a tiro, il più piccolo è un maniaco represso succube del fratello e lei, Georgie, è una solare assatanata (in altri termini: la più subdola delle gattemorte).
Ma andiamo con ordine: il più grande capisce che il non potersi fare la sorellastra non lo autorizza a spaccare la faccia a tutto il contado della provincia di Sidney (né a insultare una quantità imprecisata di ragazzette che vorrebbero saltargli addosso), perciò per darsi una calmata decide di togliersi dalle scatole per un po’ imbarcandosi come marinaio.
A questo punto Georgie incontra un biondino pettinato come Capitan Harlock (ma a sensualità il rapporto è quello che c’è tra il pupazzo Uan e Johnny Depp), slavatissimo e pissero come pochi altri al mondo. A lei però piace subito, al punto che, da assatanata qual è (ma capiamola, poveretta, è cresciuta in mezzo a un tasso di morbosità che a confronto la casa del marchese De Sade è il fungo del Puffo Quattrocchi), tempo due minuti e con la scusa che è tutto bagnato (ma perché in questo cartone sono sempre tutti fradici??) gli salta addosso e lo spoglia completamente. Dopo questo episodio, la ragazza e il damerino, che si scopre essere nipote del governatore, decidono di amarsi e lui, che tra i tanti pregi è viziato, egoista, narcisista, volubile e soprattutto perverso esibizionista, decide di dimostrarglielo ficcandole tre metri di lingua in bocca davanti a tutti per festeggiare il primo premio della ragazza a una gara di boomerang. Solo che nel frattempo è tornato il fratello maggiore, che non avendo avuto alcun beneficio dal periodo in alto mare, visto lo slinguazzamento, prende il biondino e lo pesta a sangue. Ma lui, il biondino, non si spaventa (è nipote del governatore lui, gli importa assai… ) e prima di partire per l’Inghilterra convince la ragazza a infrattarsi per i campi una notte che, e come ti sbagli, piove a dirotto. Dopo l’infrattamento lei torna a casa e ad attenderla trova la madre in pieno delirio omicida-vendicativo (nel frattempo, dopo aver pestato il Capitan Harlock de noaltri, il figlio maggiore è scappato di nuovo per non pensare a Georgie), che la chiama sgualdrina, le rivela che non è sua figlia e la caccia di casa. La ragazza se ne va ovviamente sconvolta, e nel mezzo del diluvio (e dai, di nuovo!) scivola nel fiume (e dai, di nuovo!) rischiando di annegare (e dai, di nuovo!), ma viene salvata dal fratello minore, che anche se la sua presenza fino a questo momento è stata del tutto inutile è pure lui innamorato perso di lei. Comunque, la tira fuori dall’acqua ma lei ovviamente è in ipotermia e rischia di rimanerci secca. Allora lui, invece di portarla in ospedale, chiamare un dottore o quanto meno un prete per l’estrema unzione, come il più torvo dei maniaci necrofili la spoglia nuda, si spoglia nudo e si infila a letto con lei per guarirla scaldandola con il suo corpo.
E tutto questo andava in onda alle quattro del pomeriggio, nel pieno di BIM BUM BAM… qualcuno ha ovviamente avanzato dei dubbi circa l’opportunità di questa scena, che infatti nelle repliche successive l’hanno tolta o rimessa a seconda dei progressi e dei regressi della pedagogia clinica applicata alla logica del Bagaglino. Noi comunque, dove per noi intendo la mia generazione, l’abbiamo vista. E infatti il giorno dopo a scuola, facevamo tipo la terza elementare, nessuno riusciva a parlare.
Ma andiamo avanti. Cacciata di casa e con due fratelli arrapati come cuccioli di pit bull in calore, lei decide giustamente di levare le tende. Se ne va in Inghilterra (mentre la madre psicopatica, tanto per dare un tocco di leggerezza, muore di crepacuore), un po’ per trovare le proprie origini e un po’ per ritrovare il biondino viziato e vizioso. Solo che non ha un soldo, quindi si taglia i capelli e si imbarca su una nave come mozzo spacciandosi per un ragazzo. La bugia dura poco e durante un parapiglia un marinaio mezzo sbronzo le tira la camicia strappandola e svelando un’inequivocabile tettona. Di nuovo, erano sempre le quattro del pomeriggio ed era sempre BIM BUM BAM… e il giorno dopo, a scuola, eravamo tutti assenti.
Arrivata a Londra, ritrova il ricco slavatello, che non solo è capriccioso come una suora incinta, ma si scopre essere pure un bugiardo patentato, vale a dire che è fidanzato con una ricchissima inglese che, durante la sua vacanza australiana, cornificava beatamente slinguazzando Georgie e infrattandosi con lei nelle notti di tempesta. Ma lei non se la prende, e crede alle parole del palliduccio che le promette che lascerà la fidanzata. A questo punto entrambi gli ex fratelli arrivano a Londra e di qui in poi non ci si capisce più niente, perché il manga era veramente estremo (quanto raccontato finora a confronto è un episodio di Peppa Pig) e nel passaggio all’anime televisivo la censura ha operato tagliuzzando a caso le scene più scabrose senza preoccuparsi della coerenza narrativa. Eh, i mitici anni ottanta…
Comunque, provando lo stesso uno straccio di sintesi: il fratello maggiore ritrova Georgie e le dichiara il suo amore, lei spalanca gli occhioni e cade dalle nuvole (del resto lui per lei è solo scappato due volte oltre oceano e ha mandato mezzo mondo all’ospedale… come poteva accorgersene?), dicendogli piena di lacrime no, grazie, io amo quel tizio slavato a cui hai spaccato la faccia dopo la gara di boomerang, mentre un misterioso duca che è spuntato fuori da chissà dove cerca in tutti i modi di accelerare le nozze tra lo slavato di cui sopra e la fidanzata cornuta. Ma a sorpresa l’insipido biondino in un raro momento di palle quadrate lascia la fidanzata per stare con Georgie, mentre l’ex fratello minore (che pure ha dichiarato il suo amore a Georgie che pure con lui è caduta dal pero e strabuzzando gli occhi ha detto ma dai? e io che pensavo che quella volta a letto fosse un rimedio omeopatico… )viene imprigionato dal duca, che a un ballo rivela al neotemerario biondino come Georgie sia figlia di un tizio che voleva assassinare la regina Vittoria che, in un memorabile cameo, entra in scena intimando il palluto biondo di sposare l’ex findanzata cornificata e abbandonata. Con sempre più palle a disposizione il biondiccio sfancula addirittura la regina e se ne va a vivere con Georgie nei sobborghi di Londra facendosi mantenere da lei e dimostrando che le palle erano solo un miraggio pallido come il suo visuccio. Nonostante viva non facendo un cazzo come un pappone di Trastevere mentre lei si spezza le ossa dieci ore al giorno, la periferia non è roba da signorini e si ammala dopo manco un mese di convivenza, di una malattia così grave che appena lo visitano gli danno un mese di vita, a meno che non faccia una costosissima operazione che chiaramente Georgie non si può permettere e quindi si sacrifica, lo ributta tra le braccia dell’ex fidanzata che, benché ripetutamente cornificata e sfanculata, se lo riprende felice e contenta. Rispunta fuori il fratello minore, che gira per Londra sotto falso nome e con una personalità malvagia dovuta alla droga di cui lo riempie il duca, perché pare abbia scoperto il suo piano segreto per uccidere la regina Vittoria.
Mentre tutti si chiedono, senza risposta, come sia possibile che la storia di tre ragazzi venuti su a pane e perversione per colpa di una madre sciagurata si sia trasformata nel più torbido affare di stato del regno britannico, spunta fuori un conte che è il vero padre di Georgie e insieme all’ex fratello maggiore (ma come è rispuntato fuori questo?) liberano l’ex fratello minore che senza bisogno di disintossicazione dopo cinque minuti è già in perfetta forma, il duca malvagio viene arrestato, rispunta fuori perfettamente guarito pure il biondino nullafacente e sfruttatore ma Georgie – facendo forse l’unica cosa sensata di questo finale e della sua vita – decide che non lo ama più.
Due minuti dopo lei e i due ex fratelli, nel più inquietante dei finali, sono tutti tornati in Australia nella loro vecchia casa.
A fare cosa e a vivere come è meglio, molto meglio, non pensarci…

E pensare che tutti i protagonisti di questa storia hanno qualcosa come QUATTORDICI ANNI.
E pensare che ancora oggi ci sono in rete dei malati di mente che si lamentano perché l’anime non è fedele al manga (e io, quest’ultimo, mi rifiuto di raccontarlo)…
E pensare che ancora qualcuno si chiede perché la mia generazione non ha combinato un cavolo di niente…

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