Phoebe Cates – “Paradise”

Uno dei problemi più drammatici del “grande riflusso” di inizio anni ottanta, fu la produzione seriale e incontrollate di film come “Paradise”. Nato come una sorta di versione “osé” del cult anni ’70 “Laguna blu, secondo il principio chiave degli anni 80 per cui tutto ciò che era coperto andava obbligatoriamente denudato (Brooke Shields in “Laguna Blu” è infatti castigatissima, Phoebe Cates in “Paradise” recita nuda per un buon 50% di film), “Paradise” è uno di quei prodotti assurdi e incomprensibili.
Nel senso: è oggettivamente un filmaccio di rara bruttezza, mix mortale di comico involontario e totale assenza di sensatezza. Eppure proprio questo suo essere incomprensibile, questo non poter dire se si tratti di un teen movie travestito da porno soft o di un porno soft travestito da teen movie, lo rende a suo modo indimenticabile.
Con tanto di questa colonna sonora ancora più indimenticabile (nel senso che se disgraziatamente ti entra in testa non ne uscirà mai più) e ancora più incomprensibile. Ovvero: difficile, forse impossibile, dire e capire se sia più adatta come lento alla festa delle medie o come soundtrack di uno spogliarello casalingo dopo la sagra paesana.
Forse entrambe le cose. Forse proprio non dobbiamo capirlo e il grande riflusso a questo puntava e mirava: che nessuno capisse più un cazzo di niente…

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