Un esercito di repressi

Poi certo che siamo una popolazione di frustrati, maniaco repressi, inibiti, esibizionisti, con vagonate di problemi sessuali, ansie da prestazione, incapaci di credere nell’amicizia sincera uomo-donna, di stabilire rapporti con l’altro sesso che non abbiano sottofondi morbosi, ossessionati dal doppio senso sessuale dietro ogni cosa.
Come potrebbe essere atrimenti?
Praticamente siamo neonati, ancora gattoniamo e attorno abbiamo già centinaia di persone che ci bombardano con frasi del tipo “hai gli occhi azzurri bambina, chissà quanti ne farai patire!”, non possiamo ignorare l’amichetto o l’amichetta che in quel momento ci propongono come compagno di giochi che subito la solita centinaia di persone ci gridano in coro “bravo, hai già capito tutto, ignorale e le avrai tutte ai tuoi piedi”. Non possiamo dare un bacino all’amichetta o all’amichetto di turno che sempre quel centinaio di persone è lì a canzonarci “uhhhh, ma questo è amore!”, non possiamo giocare più di due volte consecutive con lo stesso bambino o la stessa bambina che il centinaio di sempre sentenzia che “siamo fidanzati”. Con tanto di invito per i genitori a pianificare le nozze.
Praticamente ancora non parliamo e già ci dividono in maschi e femmine, con cose da maschi e cose da femmine, già le macchinine e i trattori sono prerogative dei maschi e le bambole prerogative delle femmine.
Praticamente ancora caghiamo nel pannolone e già di costringono a una (assurda, grottesca) iper sessualizzazione di qualsiasi rapporto.
Ma ogni tanto, ce ne rendiamo conto?
No perché, viste le premesse, è già tanto se non diventiamo tutti efferati serial killer…

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