Alice – “Per Elisa”

Lei si chiama Carla Bissi, ma per chiunque è semplicemente Alice, Alice e basta.
Quando, giovanissima, esordì nel panorama pop italiano, all’inizio dei ’70, per via di quegli occhi neri capaci giganteschi e abissali come pozzi infiniti, la stampa la soprannominò “la cerbiatta di Forlì”, un epiteto che faceva letteralmente a pugni col suo temperamento e con la sua anima.
Ad ogni modo, soprannomi azzeccati o meno, nonostante numerosi riconoscimenti, il successo, quello vero, sarebbe arrivato solo un decennio più tardi. Per la precisione quando la sua voce piena e profonda, potente e colorata di inconfondibili sfumature dark, incontrò il genio di Franco Battiato.
Il primo atto di questa eccezionale collaborazione (che nel corso degli anni avrebbe regalato perle a ripetizione e che ancora oggi fa sì che Alice sia l’unica artista capace di interpretare i capolavori di Battiato senza snaturarli) fu “Per Elisa”, una canzone cupa e aggressiva, ironica e irresistibile.
Giocando sull’antitesi con la celeberrima bagatella di Beethoven, il testo è una requisitoria irruente e graffiante contro una donna che ha plagiato il compagno della protagonista, portandoglielo via. Accompagnato da una musica penetrante e ossessiva dove esplodono le più tipiche sonorità avanguardistiche pop/rock di Battiato.
La vulgata popolare – suffragata dal fatto che la canzone è nella colonna sonora del capolavoro di Caligari “Amore Tossico” – ha raccontato per anni come l’Elisa del testo fosse in realtà una metafora dell’eroina. Leggenda categoricamente smentita tanto da Alice quanto da Battiato.
Partecipò al festival di Sanremo del 1981 e lo vinse.
Perché anche a Sanremo a volte, quasi per caso, capita che vincano i migliori…

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