Michelangelo e il volto dello scocciatore

Piazza della Signoria, a Firenze, è uno di quei posti che dà le vertigini. Il David, l’Ercole, la loggia dei Lanzi col Perseo che alza la testa della Gorgone gocciolante sangue, la coda dell’occhio che già intravede gli Uffizi e l’inizio del corridoio vasariano, la torre di Arnolfo incredibile e impossibile che quasi galleggia in cielo svettando su tutta la città.
Troppa bellezza, troppa immensità concentrata in pochi, pochissimi metri quadri per non sentirsi schiacciati e annicchiliti.
Magari durante il giorno, il flusso continuo e incessante d’un turismo troppo spesso caciarone, confusionario e distratto, toglie molta – troppa – di questa magia. Per questo, a chiunque viene in città, consiglio di visitare la piazza alle prime luci dell’alba o a tarda sera (tarda notte in primavera e in estate), quando è completamente deserta, quando ci si può sedere in mezzo a gambe incrociate e occhi levati in alto ad ubriacarsi di tutta questa meraviglia.

In ogni caso, soverchiati da cotanta bellezza, è normale perdersi nella visione d’insieme e non cogliere i mille dettagli disseminati in questo fazzoletto di città.
Merita quindi tornarci mille e mille volte per scoprirla tutta, mattonella per mattonella, in ogni suo particolare. Particolari splendidi, incredibili, misteriosi o semplicemente bizzarri. Che certo meritano di essere visti e conosciuti. Tutti quanti.

Tra questi, il viso scolpito nella pietra che vedete nell’immagine qui sotto.
Si trova nella parte inferiore della facciata di Palazzo Vecchio, alla destra dell’ingresso e proprio dietro il blocco monumentale “Ercole che abbatte Caco” scolpito da Baccio Bandinelli.
A chi appartiene questo volto? E chi l’ha scolpito? E perché proprio lì?

Leggenda vuole che a scolpire questo singolare graffito sia stato il grande Michelangelo in persona.
Si racconta infatti come ogni giorno, arrivando in piazza della Signoria dalla laterale via della Ninna (una via minuscola, di fatto il brevissimo spazio che separa la piazza dalla galleria degli Uffizi), il Maestro fosse braccato da uno scocciatore che, puntualmente, lo inchiodava per un tempo lunghissimo tediandolo con i racconti delle sue mille disgrazie e dei suoi infiniti problemi economici.
Finché un giorno, esasperato, Michelangelo si sarebbe messo a incidere con uno scalpello il suo profilo nella pietra. Non in maniera naturale, ma addirittura al rovescio, ovvero fingendo di ascoltare lo scocciatore, annuendo con la testa ai suoi racconti e contemporaneamente scolpendo con le mani dietro la schiena.

Solo una leggenda, certo.
Ma la realtà è così noiosa…

#FirenzeMagica
#storieRiccardoLestini

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