Aurora

A tredici anni Aurora  era bella perché era alta. Collo lungo e gambe da gazzella.
E a tredici anni si è belle per forza, quando si svetta con impeto sfacciato sul resto del mondo.
Aveva i lineamenti casti e garbati delle ragazze di buona famiglia di fine ‘800, il passo timido e duro di chi non dà confidenza a nessuno.

Una sera di fine luglio c’era stata tempesta e dal mare soffiava aria di pioggia e sabbia e fine del mondo e Aurora mi stava davanti stretta in una felpa a righe e parlavamo e parlavamo ed era già notte ed eravamo soli nel buio ed era tardissimo per la nostra adolescenza. Smise di colpo di parlare e inclinò leggermente la testa. Mi guardava e il mio cuore prese a galoppare furioso e spaventato, ma eravamo coetanei e io un bambino e lei già quasi donna. Era troppo alta e non c’era traccia di malizia e mi era impossibile anche solo pensarlo,un bacio.

Aurora si fidanzò prestissimo e senza amore, un ragazzo del paese più grande che studiava da carabiniere, mani forti e sicurezze elementari da spendere come spiccioli inossidabili nei bar più contorti dell’esistenza. Lui andava in casa e passava ore a discorrere coi suoi genitori. Lei poteva baciarlo e chiedergli di non andare avanti, promettergli matrimonio e verginità sapendo che lui avrebbe accettato senz’altro da aggiungere. Perché era giusto, perché era così che andavano le cose.

Ma quando Aurora  si affacciò all’alba dei suoi diciassette anni, nella sua vita piombò come un uragano un altro ragazzo. Uno di quelli che lei aveva sempre disprezzato, uno di quelli che rimorchiavano le ragazze d’estate, fumavano di nascosto e ridevano a bocca spalancata. Eppure ne fu travolta senza scampo: in quell’allegria smodata, in quel suo fregarsene del futuro, Aurora scoprì le notti insonni e i batticuori, scoprì l’amore e la sua giovinezza. Resistette finché poté, fino al giorno in cui lui, senza avvisare, al buio d’un cinema le prese la mano e le infilò la lingua in bocca. Mollò allora il promesso sposo e si abbandonò all’amore, quel nuovo amore che le fece scoprire le sue gambe infinite e le minigonne, le cosce sudate e le nudità tremanti.

Poi un paio d’anni dopo tra loro finì, ma non ho mai saputo come né perché.
Ho saputo solo che dopo qualche mese Aurora era tornata assieme al suo promesso sposo. E che qualche anno dopo lo sposò davvero.

L’ho rivista poco tempo fa con una bimba in braccio. Io ancora bambino e lei quasi vecchia.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *