Chi parla di Oriana Fallaci

La SINISTRA normalmente non parla di ORIANA FALLACI per via di quello che ha scritto DOPO l’11 settembre.
La DESTRA normalmente non parla di ORIANA FALLACI per via di quello che ha scritto PRIMA dell’11 settembre.

La SINISTRA se parla di ORIANA FALLACI lo fa citando ciò che ha scritto PRIMA dell’11 settembre.
La DESTRA se parla di ORIANA FALLACI lo fa citando ciò che ha scritto DOPO l’11 settembre.

In conclusione, generalmente, di Oriana Fallaci quasi nessuno parla mai, soprattutto quasi nessuno ne parla mai in maniera completa e corretta. O in maniera semplicemente sensata.

Ed è un vero peccato, una gigantesca occasione mancata perché, al di là del sacrosanto giudizio personale di ognuno, si tratta di una figura intellettuale oggettivamente tra le più alte e complesse della nostra storia contemporanea più recente, che – lasciando stare i contenuti – almeno nella forma è stata decisiva e assolutamente rivoluzionaria per il ruolo della donna nel mondo della cultura e, più generalmente, per il modo stesso di fare cultura.

Questo – e mi piace ripeterlo e sottolinearlo – pur nelle sue mille contraddizioni (ma l’intellettuale, Pasolini docet, è una contraddizione incarnata), pur nel bene e nel male, pur nelle sue ‘sgradevolezze’ e nei suoi ‘eccessi d’egocentrismo’ per i quali un’altra penna gigantesca – Indro Montanelli, con cui concordo in pieno – non mancava mai di bacchettarla (scriveva nel suo “Giornale”, molto prima dell’era Berlusconi: “e di nuovo l’intervista di Oriana Fallaci si è trasformata all’istante nell’intervistato che intervista la Fallaci”).

Ma di nuovo e per l’ennesima volta (la Fallaci non è che uno tra mille esempi possibili), davanti a una qualsivoglia complessità, si preferisce tacere.
O, peggio ancora, appiattire e banalizzare.
A favore del sonno pacificatore delle coscienze e del sacro quieto vivere.

#resistenzeRiccardoLestini