A ottobre non voterò per mandare a casa Renzi

La Costituzione è una cosa seria.
Eventuali modifiche alla stessa, pure.
Un referendum che su tali modifiche chiama a esprimersi l’intero popolo italiano, ancora di più.

Mi pare assurdo, semplicemente assurdo, che una cosa di simile portata possa essere stata trasformata in un sondaggio di gradimento sulla figura del Premier.
Assurdo che lo abbia fatto per primo Renzi, accentrando l’attenzione esclusivamente su se stesso. Ma ancora più assurdo che le opposizioni – tutte le opposizioni, compresa quella interna al principale partito di governo – siano cadute con tutte le scarpe in questo gioco ridicolo, chiamando i propri elettori alle urne al grido “mandiamo a casa Renzi”.
Assurdo che, anziché discutere la riforma sul merito, si discuta sulla necessità o meno di far cadere il governo. Assurdo correre il rischio di milioni di italiani al voto ignari di cosa stanno votando.

Mi dispiace, ma io non ci sto.
Non ci sto a mesi di dibattito su “Renzi sì, Renzi no”.
Per questo io, sicuramente, quando a ottobre traccerò senza alcun indugio la crocetta sul NO, non lo farò contro Renzi, non lo farò per mandarlo a casa, ma per impedire una riforma che non solo non condivido, ma che mi inorridisce in ogni suo punto.
Di mandare a casa Renzi, sinceramente, preferirei discuterne in altre sedi. E provare a farlo in altri modi.
Per il referendum di ottobre, altrettanto sinceramente, gradirei parlare di Costituzione.
Ce n’è bisogno.
Molto più di quanto crediamo.

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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