Nudo di donna

 

Nuda e non nelle carni,
nel grembo e nelle vene.
Nuda nel tuo spirito piuttosto,
scostarti le vesti increspate
dell’ipocrisia e quelle ariose
dell’ostentata leggerezza,
spogliarti dal velluto
dei giorni scontati, dalla lana
del dubbio dovuto
e dei saluti cortesi.

Nuda e non nel biancore
lunare e immacolato della pelle,
non toccarti né guardarti
ma vederti, esplorarti
con mani invisibili
e dita immaginarie,
esplorarti nella cecità rivelata
che spalanca abissi e misteri,
percorrere i sentieri spaventosi
che conducono alle sorgenti
di ogni tua lacrima,
alle fonti alpestri di ogni tua gioia,
ogni tuo desiderio, fino
alle valli, alle balze scoscese
dove l’eco più disperata e pura
della tua spogliata essenza
risuona e grida
in inesorabili rintocchi.

Nuda e non nei colori accecanti
del corpo illuminato,
ma nel bianco e nero
che non cela bugia né segreti,
annegare e perdermi nel turbine
tumultuoso e pieno
di un’agnizione senza veli,
saperti, impararti a memoria
e in quell’immateriale
coglierti e prenderti,
finalmente, amarti.

Riccardo Lestini, agosto 2015 (INEDITA)

 

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