La renzite dalla A alla Z

Alfano, Angelino.
Ciambellano di corte utilizzato principalmente per operazioni di distrazione di massa. Gli si fanno sparare stronzate di vario ordine e grado che tutti attaccano e irridono, poi interviene il Premier che le smentisce e ne spara subito altre, ma in maniera più simpatica, così nessuno ha niente da ridire.
Articolo 18.
Inutile diritto dei lavoratori conquistato a termine di altrettante inutili battaglie nel maledetto 1970, è attualmente il principale nemico del periodo tarda estate/inizio autunno 2014. Responsabile unico del tasso altissimo di disoccupazione – giovanile e non – in cui versa il paese. La sua cancellazione, farà di colpo impennare l’economia e traghetterà l’Italia fuori dalla crisi. 
Bla bla bla…
L’importante è dire, parlare sempre. Non importa di cosa. Il resto verrà da sé… 
Brrrrrrr….
Suono onomatopeico da emettere per mettere in ridicolo l’intera Magistratura.
Cazzaro
Da ragazzo, ai tempi della scuola, i compagni di classe chiamavano l’attuale Premier “il Bomba”. Tutti i più autorevoli studi scientifici concordano nell’individuare nel periodo scolastico la massima formazione dell’ossatura del carattere di una persona. 
Ragion per cui…
Dopo di me l’uragano.
Il vero buon governo consiste nel far continuamente passare il messaggio che non esiste alternativa. In sintesi: puoi anche fare le cose a cazzo di cane, tanto gli altri le faranno peggio. 
Napoleone docet. 
Esci da questo blog!
Unica frase davvero geniale pronunciata dal Premier.
Fare.
Forma verbale da inserire necessariamente in ogni discorso. “Dobbiamo fare questo”, “dobbiamo fare quello”, “lo faremo”, “lo stiamo per fare”. L’importante sono i modi e i tempi da utilizzare: imperativo, infinito presente, perifrastica attiva, futuro semplice, futuro anteriore, condizionale presente, indicativo presente. Vietato usare qualunque tempo al passato (“ho fatto questo”, “feci ciò”, “ebbi fatto questa cosa”).
Grillini.
Setta satanica che ha come obiettivo la distruzione dell’Italia. 
Hasthag.
#lavoltabuona; #lasvoltabuona; #cambiareverso; #proviamoci; #cominciamoildomani
Un grande condottiero se ne deve fregare del Parlamento. Deve solo saper usare Twitter.  
Inglese.
Pronunciare “beacause” in maniera fantasiosa. Andare su youtube per credere… 
Liberismo.
Dottrina politico-economica propria del centrodestra, ha fruttato lo storico 41% del PD alle elezioni europee. Se Gaber fosse ancora vivo, avrebbe aggiunto una strofa al suo celebre pezzo “Destra Sinistra”. 
Meritocrazia.
Bandiera suprema del renzismo e della renzite. Tutto deve avvenire attraverso la meritocrazia, nel senso che nell’Italia che ha in mente qualunque cosa tu ottenga devi dimostrare sul campo di meritarla. 
Lui, Matteo Renzi, da par suo ci ha tenuto a dare il buon esempio, diventando Premier senza essere passato dal voto…  
Napolitano, Giorgio.
Era il primo della lista delle persone da “rottamare”. Da inserire anche sotto la lettera C, alla voce “Coerenza”.
Nazareno (patto del).
Passaggio di consegne tra padre e figlio, tra un ventennio e l’altro. 
Ottanta euro.
Progetto di risoluzione definitiva delle magre buste paga degli italiani. 
Risultato effettivo: 41% alle elezioni europee.  
Poteri forti.
Sono i veri nemici del Premier, i veri ostacoli al cambiamento. 
Ma chi sono questi “poteri forti”? Sono i Sindacati, la Magistratura, la Vecchia Sinistra Reazionaria… 
Vi ricorda qualcosa? Anzi, qualcuno?  
Pugnalate.
Chiedere a Romano Prodi. Poi a Pierluigi Bersani. Infine a Enrico Letta.
Quota 96.
Via libera a un diluvio di pensionamenti. E il consenso s’impenna. 
Poi c’è stato il dietrofront, e migliaia di italiani sono andati in pensione solo per qualche giorno. 
Ma non importa, il provvedimento è stato annunciato, quindi è come se fosse stato fatto. Il consenso si è impennato lo stesso.  
Rivoluzione.
“Renzi è un rivoluzionario”. L’ha detto la Biancofiore…    
Rottamatura.
Ne rimarrà solo uno. 
LUI.  
Scuola.
Il Premier assumerà 150mila precari della scuola nel 2015. Altri 40mila nel 2016. 
Nell’attesa, visto che gli ha promesso il posto fisso, può pure togliergli il suddetto lavoro precario e lasciarli definitivamente a casa, abolendo le supplenze brevi e le commissioni esterne agli esami di maturità.  
Senato.
La Rivoluzione Renziana passa per la definitiva e sacrosanta riduzione dei costi della politica, nonché per lo snellimento della burocrazia. 
Perciò, ecco la riforma apocalittica dell’abolizione del Senato. 
O meglio, del Senato elettivo. 
Quindi il Senato ci sarà lo stesso, solo che gli italiani voteranno solo per i deputati. Quindi i costi della politica non si abbattono, ma vuoi mettere la soddisfazione di governare senza opposizione? 
Supercazzola.
“Onorevole, come farà a cambiare l’Italia?”
“Ce la faremo rimanendo noi stessi, liberi e semplici”
Come dire: antani alla prematurata con scappellamento a destra…
Tv.
Esserci significa apparire (prima legge di Arcore, dal vangelo secondo Bettino)
Ultimi anni.
Non importa quali. La colpa è sempre “degli ultimi anni”. 
Voto.
Il voto è il fondamento della democrazia. 
Per questo Renzi governa senza essere votato. 
E per questo della legge elettorale non se ne parla da mesi.  
Zero
Numero di cambiamenti, di svolte, di novità, di provvedimenti e di cose positive introdotte e/o effettuate dal Premier. 

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