“Quale politica? Questo si chiama sistema”

QUALE POLITICA? QUESTO SI CHIAMA “SISTEMA” è il nome di una pagina facebook che ieri ha pubblicato una foto rimbalzata nelle scorse ore su tutto il web.
Foto a sfondo nero con scritte di vario colore. E le scritte dicevano: “Oggi sarà lutto nazionale per le vittime del mare di Lampedusa”, lamentando e contestando il fatto che lo stesso lutto nazionale non fu proclamato per “le 32 vittime della Costa Concordia, le 9 vittime dell’incidente alla torre piloti del molo Giano e le 16 vittime del pullman caduto sul viadotto nella A16″.
Non essendomi mai, in vita mia, sottratto al confronto, e soprattutto avendo sempre rispettato le idee di tutti, rispetto anche la vostra, gestori di questa pagina e persone che l’avete condivisa e fatta circolare, l’idea – in sostanza – che qualche centinaia di immigrati morti non meritino tutta questa attenzione (idea per me agghiacciante, ma mi sforzo di rispettarla lo stesso).
Solo che gli esempi che portate a suffragio di questa presa di posizione vi fanno passare automaticamente dalla parte del torto. In due parole: che cosa c’entra la Costa Concordia? Cosa c’entra tutto il resto?
La tragedia della Costa Concordia fu dovuta esclusivamente a un drammatico errore umano, all’incompetenza spaventosa dei singoli. Come poteva essere chiamato in causa lo Stato in quel caso? E’ come se io lasciassi il gas aperto e facessi saltare in aria un palazzo intero provocando una strage: a quale titolo lo Stato proclama lutto nazionale? Gli stessi assurdi errori dei singoli che stanno alla base delle altre due tristi tragedie che citate, la torre piloti a Genova e il pullman sulla A16.
La strage di Lampedusa, mi dispiace, rientra in altre categorie. Non è stata un ‘caso’, né tanto meno una tragica fatalità e nemmeno un episodio isolato. Viceversa è stata la conseguenza di un difficile contesto d’emergenza continua, irrisolto e gestito da leggi inadeguate in cui lo Stato ha la sua parte di responsabilità. Così come, faccio un esempio, il crollo della Casa dello Studente a L’Aquila durante il terremoto non fu una fatalità, ma la conseguenza di decenni di speculazione edilizia, dove lo Stato aveva sulla coscienza più di una responsabilità (e in quel caso infatti, fu proclamato il Lutto Nazionale). Così come fu proclamato lutto nazionale per i morti di Nassirja, militari mandati a combattere, appunto, dallo Stato.
I vostri esempi invece non reggono e danno, senza offesa, un che di grottesco e ridicolo a quella foto.
Ultima cosa, una specie di consiglio prima di chiudere. Se siete così arditi e ferventi nella difesa degli italiani e della ‘italianità’, vi invito a partire dalle basi, e cioè a iniziare col difendere la lingua italiana: scrivere in fondo alla foto “perché nella morte un’italiano vale meno” (UN con l’apostrofo!!!!) non è una gran cosa….manda completamente a puttane la credibilità del vostro patriottismo….

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *