Il libro di Corona e l’olimpo della letteratura

Sto scrivendo un libro su Pasolini.
Vi rendete conto che razza di coglione che sono? Con questo caldo a scrivere, studiare, cercare le fonti, confrontarle…
Così ridicolo che, tra una sudata e l’altra, ogni tanto mi racconto pure la stronzata che ne vale la pena, che sto facendo una cosa importante…

Certo dipendessero da me, i destini della letteratura italiana… ti immagini che disastri, ti immagini che ridere??
Meno male che il futuro della scrittura è in mano a realtà tipo La Nave di Teseo, la casa editrice quella seria, la più seria di tutte, quella fondata da Umberto Eco e diretta da Elisabetta Sgarbi, quella che ha nello staff il top dell’editoria italiana di qualità, quella che non accetta compromessi, quella che nella sua presentazione scrive che è nata per pubblicare solo il meglio, quella che vuole dare nuovo lustro ai classici, quella che guarda alla grandezza del passato per scoprire la grandezza del presente.

Quella che se gli scrivo per proporgli un progetto manco mi risponde, e se mi risponde mi dice che prima devo farmi un curriculum letterario gigantesco, che devo passare per le scuderie dei più grandi agenti letterari del pianeta prima di farmi prendere in considerazione da loro.
Perché loro, La Nave di Teseo, pubblicano solo il meglio.
Tipo questo libro, di cui vedete la “splendida” copertina (sempre nella presentazione potete leggere come dichiarino che la bellezza e la raffinatezza delle copertine rispecchi la loro identità… e ho detto tutto), di FABRIZIO CORONA in persona.
Che lui sì che ha un grande curriculum letterario, lui sì che è l’eccellenza della letteratura, lui sì che è il grande presente che fa da ponte col glorioso passato.
Lui sì che è un grande scrittore che scrive grandi libri.
Mica come me, che ancora perdo tempo con queste cazzate su Pasolini…

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