Iggy Pop – “The Passenger”

James Newell Osterberg jr, ovvero Iggy Pop, “l’iguana” tutt’altro che pop, il tutto, il troppo, l’oltre.
In un pallido e vertiginoso 1976 Iggy era già stato il leader degli Stooges, aveva già inventato il punk prima ancora della sua nascita ed era già stato un’icona del rock mondiale.
Soprattutto, era già caduto in un mare di merda comunemente detta eroina, il suo gruppo si era sciolto e lui era già stato dimenticato.
Con l’amico di sempre e più caro, un tale di nome David Bowie, anche lui annegato in un mare di merda, aveva deciso di staccare e provare a ripulirsi e a ricominciare.
Per farlo, aveva scelto Berlino Ovest.
Perché a Berlino Ovest, in quel pallido e vertiginoso 1976, c’era tutto e non c’era niente. Perché c’era il muro e c’erano i ragazzi dello zoo.
Perché a Berlino Ovest, in quel pallido e vertiginoso 1976, si poteva morire o si poteva risorgere.
Lui risorse.
E lo fece in un giorno qualunque, quando viaggiando a tutta manetta a bordo della S-Bhan che squarciava in due la città, scrisse due versi che lo riportarono sull’Olimpo: queste…

Alle vostre rinascite.
Ai vostri viaggi sfreccianti sulle rotaie metropolitane al centro del mondo…

#jukebox
#sabatoGliAnniSettantaInMusica

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