Il centrodestra

IL CENTRODESTRA

Il Centrodestra, dati delle ultime elezioni amministrative alla mano, è tornato prepotentemente vincitore e prepotentemente al centro della scena politica.
E, sempre dati alla mano, è tornato vincitore perché è tornato unito e compatto nelle sue tre componenti principali, ovvero Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia. Anche se, proiettando queste coalizioni locali in ottica nazionale, nonostante lo schema vincente, il Centrodestra appare tutt’altro che unito, ma anzi rissoso e in tumulto – con Salvini e Berlusconi che si detestano cordialmente e platealmente senza mandarselo a dire, contendendosi la leadership più da avversari che alleati – come manco l’Ulivo dei tempi migliori.
A parte questo, un altro paio di considerazioni.
Con la vittoria risultano ovviamente in crescita, in termini percentuali, tutti i singoli partiti. Sembrano cioè tornati alla base molti dei voti perduti in questi ultimi anni.
Voti che da Forza Italia soprattutto – ma anche dalla Lega o da Fratelli d’Italia – si erano dirottati sul Movimento Cinquestelle.
Voti che sempre da Forza Italia erano finiti al PD di Renzi.
Voti che erano finiti nel mare magnum dell’astensionismo.
E fin qui tutto più o meno normale, visto che la natura ondivaga del consenso è un po’ la caratteristica base della storia politica di questi ultimi tempi.
Quello che mi torna meno, anzi che non riesco proprio a capire, è che in queste ultime amministrative ho visto vecchi e storici dirigenti locali di Forza Italia passati alla Lega e vecchi e storici dirigenti locali della Lega passati a Forza Italia, che hanno passato gli ultimi mesi a insultare il rispettivo ex partito per poi ritrovarsi alleati e a festeggiare abbracciati la vittoria, ma a bandiere invertite.
Qualcuno sta cosa me la saprebbe spiegare?