La leggenda del rifrullo del Diavolo

Venite a Firenze.
Che siate visitatori affezionati o turisti della domenica, che ci veniate per restare o per ripartire subito dopo, piazza Duomo è tappa obbligatoria. Quel minuscolo fazzoletto di terra incorniciato dal Battistero, la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto: come è possibile rinunciarvi?

Tuttavia, storditi da cotanta bellezza, in pochi faranno caso a una caratteristica molto, ma molto particolare.
Se ci si ferma in particolari punti della piazza – specie in direzione via dello Studio, fianco destro del Duomo -, che sia estate o inverno, che nevichi o che l’afa sia una morsa soffocante, si sente – leggera, ma netta e inequivocabile – una strana brezza fresca (che d’inverno diventa freddissima).

Cos’è, da dove viene, di cosa si tratta?
Semplice: altro non è che il “rifrullo del diavolo”.

Si narra infatti come un giorno, epoca imprecisata, il diavolo in persona non avesse niente di meglio da fare che rincorrere un prete per tutte le strade di Firenze, cercando in tutti i modi di rubargli l’anima.
Ora, il perché il diavolo tra le tante disponibili volesse proprio l’anima di questo prete, non è dato saperlo. Fatto sta che il prete, messo con le spalle al muro proprio una volta giunti al Duomo, disse al diavolo che, prima di vedersi rubare l’anima e consegnarsi all’eterna dannazione, avrebbe tanto desiderato poter pregare un’ultima volta.
Il diavolo ci pensò un po’ e alla fine acconsentì, permettendo all’uomo di entrare nella cattedrale per esaudire il suo ultimo desiderio.
E così, il diavolo rimase fregato, perché il prete, una volta entrato in Duomo, si servì della porta sita dalla porta opposta per scappare senza che Satana se ne accorgesse.

E aspetta oggi, aspetta domani, il diavolo impaziente cominciò a sbuffare.
Fino a che, compreso di essere stato gabbato, lo sbuffo si tramutò in un vento vero e proprio.
Un rifrullo appunto.
Quello stesso rifrullo che ancora oggi, da via dello Studio, in qualsiasi stagione dell’anno, è possibile sentirsi addosso.
Il rifrullo del diavolo che ancora aspetta che il prete esca dalla chiesa per prendergli l’anima.

Quindi venite a Firenze.
Andate al Duomo.
Fermatevi in via dello Studio.
E poi ditemi se non è vero.

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